Niente esame telematico. La maturità si svolgerà a scuola, davanti alla commissione. Stando a quanto riportato dal Sole 24 Ore il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina sta cercando di definire le linee guida per sostenere gli esami, tanto per i liceali quanto per i ragazzi della terza media, ai tempi del Coronavirus. La decisione ufficiale del Miur – continua il quotidiano economico – è attesa per i primi di maggio: punto cruciale, appunto, sarà la gestione degli esami di maturità per gli oltre 500mila maturandi che attendono di capire come e quando si svolgerà la prova più importante del loro percorso scolastico.
Se le condizioni lo permetteranno, la soluzione più probabile conduce ad un esame solo orale, senza nessuna delle prove scritte, che potrebbe partire già dal diciassette di giugno, da svolgere in presenza di una commissione composta da sei membri interni più il presidente, esterno. Saranno ammessi tutti i maturandi. “Il primo obiettivo – dice Azzolina – è garantire l’orale dell’Esame del secondo ciclo in presenza, sarebbe un primo passo di ritorno verso la normalità. Vogliamo tutti tornare a scuola ma non possiamo vanificare gli sforzi fatti. Lavoreremo insieme ai ministri del Lavoro e della Famiglia per trovare le soluzioni migliori per tutti”.
Con questa soluzione, il colloquio sarà più lungo rispetto a quello degli anni passati e spazierà su argomenti relativi all’intero anno scolastico, tenuto conto però che alcuni di questi sono stati affrontati tramite lezioni seguite da casa. Anche l’incidenza sul voto finale avrà un peso diverso. Si parla di sessanta punti su cento, mentre i restanti quaranta arriverebbero dal curriculum scolastico.
L’esame di terza media invece consisterà in una semplice “tesina scritta” compilata dallo studente e su cui la commissione giudicante esprimerà il giudizio finale.
Per tutte le altre classi si prevede un ritorno a scuola non prima di settembre, ma con alcune differenze. Tramontata l’ipotesi della promozione con il sei politico, gli alunni verranno ammessi all’anno successivo con i voti che si sono meritati. Per coloro che hanno accumulato debiti formativi durante l’anno in corso si sta valutando un inizio anticipato al primo di settembre, ma servirà un accordo con i governatori in considerazione del fatto che il calendario scolastico viene stilato su base regionale.
Il problema più complesso da risolvere resta quello organizzativo per garantire le distanze minime necessarie per svolgere lezioni e attività in sicurezza. La ministra vorrebbe evitare che gli alunni frequentino la scuola usando le mascherine, e pertanto ipotizza come soluzione i doppi turni: dividere le classi in gruppi così da aumentare gli spazi all’interno delle aule, garantendo la distanza di sicurezza fra gli studenti.
Sullo sfondo, la questione legata ai contratti per i 62mila posti messi a concorso ed in stand-by da oltre un anno. Prevista per oggi una nuova informativa sindacale sulla questione. La ministra vorrebbe bandire le selezioni prima possibile per poi farle svolgere a scaglioni ad emergenza “finita”. E se questo non bastasse c’è da capire cosa sarà del bando “straordinario” da 24mila cattedre per medie e superiori riservato ai precari con tre anni di servizio negli ultimi dodici mesi.