ROMA – Dopo alcuni episodi eclatanti di violenza accaduti nei mesi scorsi, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha stabilito una stretta a tutela degli insegnanti e degli studenti, attraverso nuove norme su comportamento, sospensioni e tutele indennitarie (nei casi più gravi di aggressione). La Camera mercoledì 25 settembre, con 154 voti a favore, 97 contrari e 7 astenuti, ha approvato, in via definitiva, il disegno di legge che riforma il voto in condotta e introduce diverse novità.
Come cambia il voto in condotta
Con il nuovo provvedimento, fortemente voluto da ministro, torna il voto in condotta anche alle medie. Ma non solo, si verrà bocciati con il cinque e rimandati con il sei. In generale il voto dovrà essere riferito a tutto l’anno scolastico (non più al quadrimestre) e nella valutazione peseranno atti violenti o aggressione nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico. Dunque, più importanza al voto in condotta significa anche che alle superiori chi prenderà un sei non avrà la promozione in tasca: giudizio sospeso a giugno, al rientro lo studente o la studentessa dovranno presentare un “elaborato critico in materia di cittadinanza e costituzione”, pena la bocciatura. Ma c’è di più: d’ora in avanti gli studenti che in comportamento prendono un voto inferiore al nove non potranno ambire al massimo dei crediti scolastici da cui dipende parte del voto finale di Maturità.
Novità anche per le sospensioni
A cambiare sarà anche lo Statuto degli studenti, con forti novità nell’ambito delle sospensioni: l’allontanamento dalla scuola, fino a un massimo di due giorni, comporterà il coinvolgimento dello studente in attività di approfondimento sulle conseguenze dei comportamenti che hanno determinato il provvedimento disciplinare. L’allontanamento dalla scuola di durata superiore a due giorni implicherà invece lo svolgimento di attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con la scuola.
Sanzioni per chi aggredisce i professori e giudizi sintetici alla primaria
Si prevedono, inoltre, multe da 500 euro e fino a 10 mila euro per chi offende il personale scolastico. Dopo appena tre anni dalla loro introduzione, vengono anche mandati in soffitta i cosiddetti “giudizi descrittivi” alle elementari, dove tornano i giudizi sintetici (ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente).