A pochi giorni dall’inizio della scuola in presenza spuntano le prime classi in quarantena. Si tratta di qualche centinaia “su un totale di 400 mila”, ha dichiarato Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Roma. Rusconi ha sottolineato che nella capitale, in particolare, sono “poche decine”. È difficile, secondo il presidente dell’Anp, fare ipotesi sull’evoluzione del fenomeno, “perché ci sono ben 12 mila classi con un numero di oltre 25 studenti. È pensabile che qui possa esserci una maggiore diffusione del virus, pur indossando le mascherine”. Per questo, secondo Rusconi, è auspicabile la vaccinazione dei ragazzi dai 12 anni per scongiurare i nuovi focolai. Auspicio non universalmente accettato, come dimostrano i manifesti no-vax anonimi comparsi sui muri esterni di una scuola media del quartiere Prati di Roma.
Rimane tuttavia aperta la questione di come comportarsi in caso di contagi all’interno degli istituti scolastici. Su questo il ministero dell’Istruzione ha tentato di fare chiarezza pubblicando questa mattina le Faq. In particolare, in caso di positività, l’alunno o il docente “dovrà essere messo in isolamento domiciliare”. La durata dalla quarantena dipenderà da vari fattori, ma oscillerà tra i sette e i 14 giorni. Infine, è stato definito “un piano di screening della popolazione scolastica, con particolare attenzione alla fascia che va dai sei ai 12 anni ed è esclusa dalle vaccinazioni”. Le scuole interessate, definite “scuole sentinella”, saranno individuate in sinergia tra autorità sanitarie e uffici scolastici.
Nonostante le difficoltà, si vedono già i primi risultati dello sforzo organizzativo per mantenere la scuola in presenza. In particolare, la piattaforma per controllare il green pass “sta funzionando”, ha sostenuto Rusconi. Il ministro delle infrastrutture, Enrico Giovannini, ha inoltre evidenziato i miglioramenti della situazione dei trasporti rispetto all’anno scorso.