Le nuove misure restrittive hanno imposto, da ieri, la chiusura degli istituti scolastici in sedici regioni e il ritorno alla dad per otto studenti su dieci, con 6,9 milioni di ragazzi costretti a restare casa. Si tratta di una misura necessaria e responsabile, secondo il ministro per l’Istruzione Patrizio Bianchi il quale, a Unomattina, ha ricordato che “la variante inglese colpisce i bambini”.
Tornano, dunque, le problematiche per i ragazzi, alle prese con le lezioni davanti a un computer, e per i genitori, costretti a organizzarsi per non lasciare da soli i più piccoli. Secondo il Ministero della Salute, inoltre, nel primo semestre del 2020 si è verificato un aumento del 30% dei disturbi alimentari tra bambini e ragazzi, dato inevitabilmente collegato alla chiusura degli istituti.
Un messaggio di speranza arriva dal ministro Bianchi, secondo cui “la scuola tornerà in presenza e in sicurezza il prima possibile”. Per fare in modo che questo accada, Agostino Miozzo, ex coordinatore del Cts e ora consulente del ministro per l’Istruzione, afferma che “bisogna vaccinare il personale e organizzare un sistema di monitoraggio sanitario efficace”. In un’intervista al Corriere della Sera, Miozzo chiede collaborazione tra tutte le parti del sistema “per far sì che le decisioni sulle aperture e sulle chiusure siano sempre di più concertate e omogenee su tutto il territorio nazionale”.
Novità anche per l’esame di maturità di quest’anno, che Patrizio Bianchi definisce “una prova vera”. Abbandonata la busta con i temi, i ragazzi avranno un mese per svolgere il loro lavoro e consegnarlo. La prova finale inizierà proprio con la discussione dell’ elaborato.
Il ministro per l’Istruzione, infine, si sofferma sulla scuola che verrà. “Deve essere più giusta, bisogna investire in risorse per gli insegnanti, per le strutture e per la didattica”, ha dichiarato.