È stata la “lunga notte del voto”. Una nazione intera con il fiato sospeso, in attesa di un verdetto che è arrivato solo all’alba. La Scozia non sarà un Paese indipendente: il “No” ha vinto con il 55% dei voti (il “Sì” è rimasto al 45%). Una vittoria oltre ogni previsione, con uno scarto di ben 10 punti percentuali (2.001.926 voti contro 1.617.989), senza contare il record di affluenza alle urne, pari all’85% dei 4 milioni di scozzesi (pari al 97% degli aventi diritto) che si erano registrati per votare.
Conseguenza immediata del voto è stata il rialzo della sterlina, che ha recuperato terreno portandosi a 1,6450 dollari.
I risultati. Lo spoglio dei voti è cominciato ieri sera alle 23 (ora italiana), e i risultati definitivi del referendum sono stati divulgati questa mattina a Edimburgo, la città che sarebbe diventata la capitale del nuovo Stato, attorno alle 7, sebbene tre ore prima il netto vantaggio del “No” apparisse già più che evidente. I primi “Sì” all’indipendenza sono arrivati dalle più piccole e remote contee della Scozia. È stata poi la volta di Dundee, roccaforte indipendentista, denominata “Yes City”, con il Sì vittorioso al 57,35% contro il 42,65% del No. Quindi il turno di Glasgow, la città più popolosa della Scozia, con la vittoria degli indipendentisti al 53.5% contro il restante 46.5% Alle 7 è arrivato però il dato di Edimburgo, che si è confermato decisamente a favore del fronte unionista, con il “No” al 61% contro il 39% del “Sì”. Stesso esito anche ad Aberdeen, la prima delle principali città scozzesi ad essere stata scrutinata, dove gli unionisti hanno superato gli indipendentisti con il 59% (contro un 41%). Un risultato piuttosto scontato: la contea dell’Abeerdeenshire ospita il Castello di Balmoral, proprio dove la regina Elisabetta, il simbolo dell’unità della Gran Bretagna, ha atteso fino all’alba l’esito del referendum. Vittoria del “No” anche per le Highlands, le isole Ebridi, e il Galloway.
Voti sospetti. Stando a quanto riporta Sky News, nelle ultime ore sarebbero state denunciate irregolarità nelle operazioni di voto a Glasgow. La denuncia riguarderebbe 10 elettori che, pare, avrebbero provato a votare due volte. La polizia ha già provveduto a requisire alcune schede.
Gli schieramenti. Queste ultime settimane di campagna referendaria hanno coinvolto soprattutto i social media. Qui i sondaggi davano già più che certa la vittoria del fronte unionista “Better Together”, guidato dal deputato scozzese a Westminster, Alistair Darling, contro il comitato indipendentista dello “Yes Scotland”, capitanato dal primo ministro Alex Salmond, leader dello Scottish National Party (SNP), il Partito nazionalista scozzese. Su Twitter la battaglia si è combattuta a suon di cinguettii, con slogan come #YesBeacuse, #YesScotland, #HopeOverFear, sul fronte separatista, e #NoThanks, #ScotlandNo e #BetterTogether, su quello unionista.
“Accettiamo la vittoria del no”, ha dichiarato il premier Salmond, ringraziando per quel milione e 600mila scozzesi che ha combattuto fino all’ultimo per il proprio sogno d’indipendenza. Nel pomeriggio la regina Elisabetta II rilascerà una dichiarazione scritta sul referendum: stando ai media britannici, sarà un messaggio di “riconciliazione” per il Regno Unito dopo mesi di campagna referendaria.
Alessandra Aurilia