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HomeCronaca Scoperte vicino Roma due case di riposo abusive: denunciate le proprietarie

Ospizi abusivi vicino Roma
I pazienti fra muffa e umido
La Finanza denuncia 3 donne

Fra medicinali scaduti e cibo avariato

le strutture incassavano 100mila euro

di Massimiliano Cassano03 Marzo 2020
03 Marzo 2020

Una frame, tratto da un video reso disponibile dalla guardia di finanza, che riguarda le due case di riposo abusive individuate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma nel corso di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Velletri, 03 marzo 2020. A gestirle due donne di 53 e 67 anni - con precedenti per fatti analoghi - insieme alla figlia di una delle due, di 43 anni, tutte denunciate all'Autorità Giudiziaria per maltrattamenti e violazioni alla normativa sanitaria. ANSA / Frame tratto da video gdf +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Camere sprovviste di riscaldamento, medicinali scaduti e soffitti ricoperti di muffa. Sono le condizioni in cui versano le due case di riposo abusive individuate dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma all’interno di alcune case signorili, nella zona dei Castelli Romani. Prima di accedere nei due ospizi, le Fiamme Gialle della Compagnia di Frascati hanno dovuto monitorare a lungo le strutture, protette da imponenti recinzioni che impedivano la vista dall’esterno. A gestirle due donne di 53 e 67 anni – con precedenti per fatti analoghi – insieme alla figlia di una delle due, di 43 anni, tutte denunciate all’Autorità Giudiziaria per maltrattamenti e violazioni alla normativa sanitaria.

Al momento dell’ingresso all’interno della struttura di Velletri, priva di qualsiasi autorizzazione amministrativa e sanitaria, i militari hanno trovato tre anziani in precarie condizioni di assistenza, mentre nell’appartamento di Albano Laziale, in pessime condizioni igienico-sanitarie, erano ospitate sette persone in età avanzata. Una “ospite” della struttura, prossima ai cento anni e non autosufficiente, dopo una visita medica da parte del personale del 118 è stata trasportata in un vicino ospedale per essere sottoposta ad accertamenti.

Nelle due case di riposo sono stati trovati alimenti avariati privi di etichetta, oltre a personale non qualificato per la somministrazione dei farmaci previsti dai piani terapeutici rilasciati dai medici di famiglia. Stando ai documenti sequestrati e alle dichiarazioni rilasciate dai parenti degli ospiti, l’incasso delle due strutture si aggirava intorno ai centomila euro l’anno per struttura. All’esito delle indagini il giro d’affari verrà segnalato all’Agenzia delle Entrate, essendo le attività sconosciute al Fisco e portate avanti attraverso assunzioni in nero.

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