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HomeCultura Scoperta una rara chiesa medievale a Napoli, maxi sequestro di reperti a un imprenditore

Scoperta rara chiesa medievale
in scavi clandestini a Napoli
maxi sequestro di reperti

Il luogo di culto e venuto alla luce

grazie a sondaggi di un imprenditore

di Maddalena Lai04 Ottobre 2024
04 Ottobre 2024

L'operazione dei Carabinieri del Tpe | Carabinieri

NAPOLI – Scavi clandestini nelle vestigia di un’importantissima e sconosciuta chiesa medievale nel cuore di Napoli. A compierli un imprenditore locale, che ha sfruttato gli ambiente sotterranei adiacenti alla struttura religiosa, già posti sotto sequestro dai carabinieri specialisti del nucleo Tutela patrimonio culturale. Ad essere sequestrati anche una gran quantità di reperti, anche se il sospetto degli agenti è che l’uomo possa averne già trasferito altri altrove.

La chiesa, databile all’XI secolo, si trova a circa 8 metri di profondità: attualmente è visibile un’abside semicircolare affrescata, in discreto stato di conservazione, sulla quale è parzialmente identificabile l’iconografia del Cristo in trono con al di sotto decorazioni a velarium ed una iscrizione dedicatoria in parte già decifrata. Dell’antico luogo di culto è emersa anche una parte della pavimentazione realizzata in lastre di marmo bianco di spoglio.

L’imprenditore responsabile degli scavi clandestini nel luogo di culto, secondo quanto scoperto dagli inquirenti, pare non essere nuovo a questo genere di attività. Nei sotterranei di altri locali di sua proprietà nel centro storico di Napoli sono stati trovati altri scavi clandestini e circa 10 mila frammenti ceramici di natura archeologica di epoca romana e medievale provenienti probabilmente dall’antica città di Neapolis, posti sotto sequestro così come i 453 reperti archeologici integri di epoca romana, tra cui crateri a figure rosse, anfore, lucerne e pipe in terracotta.

Il materiale recuperato e l’intera area sotterranea in sequestro – assicura una nota – saranno “oggetto di ulteriori indagini ed
approfondimenti scientifici da eseguire di concerto con la competente Soprintendenza Archeologica della città di Napoli
al fine di consentire la messa in sicurezza dei locali, la loro tutela e conseguente valorizzazione”.

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