ROMA – Il caso toghe arriva in Parlamento. Oggi il ministro della Giustizia Guido Crosetto risponde in Aula dopo l’intervista al Corriere della Sera e le affermazioni che hanno infiammato la polemica con la magistratura. Crosetto aveva parlato di “opposizione giudiziaria” al governo da parte di correnti della magistratura.
“Non ho attaccato e non attaccherò mai la magistratura. Hanno voluto mistificare le mie parole”, ha affermato il ministro prendendo la parola per rispondere all’interpellanza presentata da Benedetto Della Vedova e Riccardo Magi di +Europa. “È stato messo su un plotone di esecuzione ad personam contro il sottoscritto”, ha lamentato Crosetto, aggiungendo che lo scontro tra politica e magistratura “dovrà finire”.
Il ministro spiega che il governo non intende bloccare il lavoro della magistratura. “C’è chi ha detto che il ruolo della magistratura deve essere quello di riequilibrare la volontà popolare. Ma chi ha responsabilità deve essere terzo”, tuona il ministro del governo di Giorgia Meloni, che inoltre si difende da chi lo accusa di temere inchieste a suo carico. “Io sono Guido Crosetto. Ho 60 anni e in 60 anni non sono stato mai sfiorato da nulla. Secondo voi ho sollevato questo tema perché ho paura?”.
Poi il riferimento polemico ai numeri: “30.778 innocenti in manette negli ultimi 20 anni, disconosciuti, non importanti. Possiamo parlare di tutto se volete”.
Ieri mattina si è tenuta, alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una seduta straordinaria del plenum del Consiglio superiore della magistratura. Durante la sessione ha preso parola il Ministro della Giustizia Carlo Nordio. Al centro degli interventi la necessità di una sempre più forte collaborazione tra magistratura e governo. “Voglio riaffermare il principio costituzionale della leale collaborazione”, ha dichiarato il ministro davanti al Capo del Stato. Al termine del plenum Nordio e il vicepresidente del Csm Fabio Pinelli hanno ribadito assieme il clima positivo, costruttivo, e di proficua collaborazione.