VENEZIA – La polemica sul terzo mandato dei presidenti di regione prosegue con un nuovo capitolo in Veneto. A colpire sono state soprattutto le risposte caustiche del governatore Luca Zaia in occasione di un punto stampa a Palazzo Balbi, a Venezia, il 14 gennaio.
“È inaccettabile che si blocchino i mandati ad amministratori eletti dal popolo perché si creano centri di potere, è inaccettabile che la lezione venga da bocche sfamate da 30 anni dal Parlamento”, ha dichiarato il governatore, incalzato sul tema.”Per la proprietà transitiva – continua Zaia – dai degli idioti a cittadini elettori, che mandano a casa miei colleghi dopo un primo mandato”.
Zaia ha poi chiarito agli alleati di governo, Fratelli d’Italia, che reclamare la sua regione è sì legittimo, “ma allora, se ci diranno che non abbiamo amministrato bene, le strade si separano”. Lo storico governatore leghista ha detto più volte che, qualora avvenisse lo sblocco dei mandati, sarebbe pronto a ricandidarsi. Anche ieri, quando ha precisato: “Io non sto facendo alcuna battaglia sul terzo mandato ma l’aspetto più importante è quello dei veneti. Non ci siamo mai trovati di fronte a una chiamata del popolo come questa”.
Non si è fatta attendere la risposta di FdI. Già nella serata di martedì sulla questione era intervenuto il senatore Luca De Carlo, coordinatore regionale in Veneto del partito della Premier: “Spiace che il presidente abbia personalizzato il tema del terzo mandato. La norma che lo disciplina esiste da tempo e non riguarda singoli casi specifici”.
Nella mattinata di oggi ha parlato anche il forzista Flavio Tosi, che ragionando in termini di una strategia elettorale comune ha dichiarato al Quotidiano Nazionale: “Il Veneto funziona così, se il centrodestra è unito, vinciamo noi”.
La diatriba è poi proseguita ai microfoni di Radio Cusano Campus, dove durante la trasmissione ‘Calibro 8’, il capogruppo alla Camera della Lega Riccardo Molinari ha ribadito la contrarietà alla regola dei due mandati e la specificità del Carroccio come partito radicato nel Nord, al netto del dato elettorale del momento. Secondo il deputato verde, per tenere insieme una coalizione bisogna tenere in considerazione tale specificità. Intanto, la chiamata alle urne regionali si avvicina. Mancano dieci mesi.