“Da Macron aspetto una risposta nei fatti. Dimostri di essere un presidente amico dell’Italia e rimandi indietro diversi terroristi condannati all’ergastolo come assassini”. Dopo giorni di polemiche, l’ultimo affondo del governo italiano contro il presidente francese è del vicepremier Matteo Salvini, intervistato stamattina a RTL. Il caso è sempre quello dei terroristi degli anni di piombo che hanno approfittato dell’asilo della cosiddetta “Dottrina Mitterrand”.
Ma la querelle politica, negli ultimi giorni, è stata tutta monopolizzata dall’altro vicepremier, Luigi Di Maio. Ieri Macron, dal Cairo, non ha usato mezze parole: “Il popolo italiano è nostro amico e merita dei leader all’altezza della sua storia”. Pronta la replica del ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico al programma di La7 “Non è l’Arena”: “Dice che Io e Salvini non siamo all’altezza? Questo lo lasci decidere al popolo italiano”.
Il leader grillino ha poi annunciato di voler portare al prossimo Consiglio europeo “il dossier franco Cfa”, la moneta in uso in alcune ex colonie francesi in Africa, secondo tema caldo che la scorsa settimana aveva alzato lo scontro con i transalpini. Per Di Maio, infatti “se la Francia impoverisce gli Stati africani i migranti partono e vengono in Italia”. Motivo per cui Macron “prima fare la morale all’Italia dovrebbe liberare l’Africa da questo neocolonialismo”.
La tensione tra il nostro esecutivo e quello francese rimane alta, con l’ambasciatrice italiana a Parigi, Teresa Castaldo, convocata lo scorso lunedì all’Eliseo. In particolare continuano a pesare più di tutte le parole di Salvini dello scorso martedì, che rimandavano alle elezioni del prossimo 26 maggio come spartiacque per mandare a casa il governo di Macron. Proprio in vista delle europee lo scontro è destinato ad infiammarsi ancor di più.