Domani ad Ankara si terrà l’incontro tra il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il vicepresidente statunitense Mike Pence, inviato oltreoceano dal presidente Usa Donald Trump per discutere dell’offensiva della Turchia contro i curdi nel nord della Siria. A rivelarlo fonti diplomatiche turche, secondo cui la delegazione americana arriverà oggi a Ankara. Erdogan, dopo aver negato il cessate il fuoco, ha affermato che non farà mai negoziati con i curdi, che definisce “organizzazione criminale”. “L’operazione Fonte di Pace finirà” ha detto, quando “i terroristi se ne andranno dalla zona di sicurezza” che il suo Paese vuole creare ai suoi confini nel nord della Siria.
Intanto Ia battaglia continua. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha riferito di “violenti scontri” in corso tra i combattenti curdi, appoggiati dalle forze dell’esercito regolare siriano, e i miliziani arabi filo-Ankara nei pressi dell’autostrada strategica M4 che attraversa il nord della Siria da Aleppo alla frontiera irachena, a circa trenta chilometri dalla frontiera turca.
È stata poi smentita all’agenzia Ansa la notizia secondo cui le forze governative siriane avevano perso il controllo della cittadina strategica di Manbij, a nord della Siria. A riferirlo testimoni oculari presenti sul posto. Tutto questo mentre il ministero della Difesa di Ankara sostiene di aver neutralizzato 637 terroristi da quando è iniziata l’operazione militare della Turchia in Siria.
Sul conflitto turco-siriano il ministro degli esteri russo Lavrov ha affermato che i sostenitori dell’Isis “si stanno diffondendo in tutto il mondo” dalla Siria a causa del conflitto in corso. La responsabilità, secondo Lavrov, è delle politiche Usa e dei loro alleati, così come dei Paesi europei. Il presidente turco dovrebbe recarsi in Russia nei prossimi giorni per incontrare il presidente Vladimir Putin. Intanto sono già 300mila i civili in fuga.
Sul fronte italiano infine, è stato rinviato il Forum economico Italia-Turchia, previsto per la prossima settimana a Istanbul. Avrebbero dovuto partecipare i presidenti delle organizzazioni confindustriali dei due Paesi.