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Renzi: “Addii dolorosi, ma andiamo avanti”

Scissione nel PD
Renzi: “Addii dolorosi
ma andiamo avanti”

Prodi: "È un suicidio, non mi rassegno"

Attesa per le decisioni di Emiliano

di Valerio Cassetta21 Febbraio 2017
21 Febbraio 2017

“Se qualcuno vuole lasciare la nostra comunità, questa scelta ci addolora, ma la nostra parola d’ordine rimane quella: venite, non andatevene”. È questo il messaggio di Matteo Renzi, che non parteciperà alla direzione Dem di oggi (ore 15.00), mentre la minoranza deve ancora prendere una posizione definitiva sulla scissione, ma appare pronta all’uscita.  Il segretario dimissionario ha poi aggiunto: “Non possiamo bloccare ancora la discussione del partito e soprattutto del Paese. È tempo di rimettersi in cammino. Mentre gli organismi statutari decidono le regole del Congresso, io sono in partenza per qualche giorno per gli Stati Uniti. Vi racconterò sul mio blog il diario di bordo dalla California, dove incontreremo alcune realtà molto interessanti. Priorità: imparare da chi è più bravo a creare occupazione, lavoro, crescita nel mondo che cambia, nel mondo del digitale, nel mondo dell’innovazione”.

Renzi ha poi assicurato: “Ho giurato a me stesso che non sarò mai il leader di qualche caminetto, messo lì da un accordo tra correnti: si vince prendendo i voti, non mettendo i veti. Per settimane intere gli amici della minoranza mi hanno chiesto di anticipare il congresso, con petizioni online e raccolte firme, arrivando persino al punto di minacciare le carte bollate. Quando finalmente abbiamo accolto questa proposta, ci è stata fatta una richiesta inaccettabile: si sarebbe evitata la scissione se solo io avessi rinunciato a candidarmi. Penso che la minoranza abbia il diritto di sconfiggermi, non di eliminarmi”.  Il segretario dimissionario ha concluso sottolineando che “se è vero che la parola scissione è una delle più brutte del vocabolario politico, ancora più brutta è la parola ricatto”.

Intanto, la macchina organizzativa si è già messa in moto. Venerdì potrebbe essere il giorno in cui saranno annunciati i gruppi parlamentari. Emiliano viene descritto come ancora “incerto”. Scioglierà in giornata la riserva. Enrico Rossi e Roberto Speranza, invece, hanno già un piede fuori: il primo ha ammesso che restituirà la tessera, il secondo ha detto di non vedere “le condizioni per stare nel congresso”, accusando Renzi di aver voluto la rottura. Tuttavia, all’indomani dell’assemblea, fanno rumore le parole di Romano Prodi. “Faccio decine di telefonate, certo non sono indifferente alla scissione. Colloqui privati, tali rimangono”, ha detto durante  un’intervista a Repubblica, definendosi “angosciato” dalla rottura del Pd. Il fondatore dell’Ulivo e del Partito Democratico ha poi aggiunto: “Nella patologia umana c’è anche il suicidio. Rassegnarmi? Non esiste, semmai mi intristisco. E se è vera la crisi di sistema che abbiamo descritto va affrontata, combattuta, sconfitta”.

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