I tassisti di mezza Europa si sono fermati ieri per protestare contro Uber, azienda californiana che si è inserita nel mercato del trasporto passeggeri togliendo clienti alle auto bianche. Il motivo della protesta è che Uber starebbe violando le norme che regolamentano il cosiddetto servizio di “noleggio con conducente”, o NCC, offrendo ai clienti l’opportunità prenotare una corsa prima che le auto a noleggio rientrino nelle rimesse, dove per legge dovrebbero stazionare in attesa di chiamate. Il servizio che offre Uber è possibile grazie ad un’applicazione software per smartphone che, monitorando momento per momento la posizione delle auto NCC su una mappa della città, permette all’utente di chiamare la vettura più vicina. Un “salto evolutivo” pazzesco che ha permesso una crescita inaspettata dei noleggi di “autovetture con conducente”, fino ad oggi “tollerate” dai tassisti perché confinate ad una condizione di scarsa visibilità per la clientela mainstream.
Uber passa al contrattacco. Mentre i tassisti scioperano, sconto del 20% ai passeggeri Per Nicola Di Giacobbe, coordinatore nazionale di Unica taxi Cgil, le istituzioni dovrebbero prendere provvedimenti contro Uber alla stregua di quanto avviene con gli abusivi: “È ora che il governo, le Regioni e i Comuni rendano applicabili le leggi e le normative vigenti per combattere tutte le forme di abusivismo che altro non portano che una deregolamentazione di un mercato e di un servizio“ e aggiunge: “i tassisti non hanno paura dell’avvento di nuove tecnologie, anzi, auspicano che queste possano essere utili per migliorare il servizio e diminuire i costi di gestione”. L’azienda americana non ci sta a subire passivamente la campagna pro taxi e, ai banchetti informativi messi in piedi dai tassisti in alcune città, ha replicato inviando un’offerta alla propria clientela in cui veniva praticato uno sconto del 20%. Per Uber è tempo di cambiare le leggi che tutelano in modo corporativistico la professione dei tassisti. “Questa è un’industria che non ha affrontato la concorrenza per decenni”, ha detto all’agenzia Reuters Pierre-Dimitri Gore-Coty, responsabile di Uber per l’Europa occidentale. “Adesso stiamo finalmente vedendo un po’ di competizione da parte di aziende come Uber che permettono ai clienti di scegliere”.
Raffaele Sardella