Le auto bianche tornano a scioperare. I tassisti si fermeranno il 23 marzo dalle 8 alle 22. Lo sciopero nazionale è stato proclamato dal ‘parlamentino’ dei tassisti, riunito a Roma. Saranno rispettate le fasce di garanzia e assicurati i servizi sociali, cioè il trasporto di anziani, portatori di handicap e malati. La nuova protesta che arriva dopo le mobilitazioni di febbraio è stata indetta da FIt Cisl taxi, Uil Trasporti taxi, Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Usb taxi insieme a Uti, Unica Cgil, Unimpresa. Il motivo principale è che «il governo non è stato in grado di fornire alcun tipo di risposta a delle semplici domande, nascondendosi dietro la sovranità del parlamento» come si legge in una nota delle associazioni di categoria.
La decisione arriva poche ore dopo la lettera inviata da Uber a tutte le sigle sindacali dei taxi per proporre ‘un incontro a porte chiuse’ con la data già fissata a lunedì 20 marzo. «Credo sia giusto tentare la via del dialogo aprendo una porta a un confronto civile e onesto» ha scritto il manager di Uber Italia, Carlo Tursi, ai tassisti. «Solo un imberbe cadrebbe ancora in questi giochetti comunicativi» replica imperativamente Federico Rolando, portavoce nazionale di Federtaxi. Infatti, le auto bianche vogliono soprattutto il rinnovamento di una legge che regola la mobilità non di linea ormai vecchia 25 anni.