“Adesso Basta, la scuola si ribella”. È lo slogan di centinaia di docenti che questa mattina hanno dato il via al corteo di Roma, in occasione dello sciopero nazionale contro la legge di Bilancio. La protesta è stata proclamata dai sindacati del comparto che lamentano la mancata presenza nel documento delle “risorse necessarie per garantire la stabilità retributiva dei dirigenti scolastici”. Anche Cobas e Cub si sono uniti allo sciopero nazionale: “Dopo decenni di tagli alla scuola e due anni di emergenza l’esecutivo Draghi prosegue, in linea con i governi precedenti, nell’attacco al diritto all’istruzione e ai lavoratori e lavoratrici della scuola”.
Partito questa mattina intorno alle 10:30 a Piramide, il corteo di Roma si sta muovendo sulle note di ‘Bella Ciao’ verso viale Trastevere e terminerà davanti alle porte del Ministero dell’Istruzione. Si sono uniti alla protesta anche diversi gruppi di studenti. Presenti i segretari generali di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pier Paolo Bombardieri. “La scuola, soprattutto in questa fase delicata, rappresenta un pilastro essenziale per la tenuta sociale e democratica del nostro Paese, ne rafforza la coesione e la giustizia sociale – si legge in un comunicato diffuso alla vigilia della mobilitazione -. Da parte del Governo occorre un segnale di attenzione vero e tangibile. Per questo domani saremo al fianco di tutte le lavoratrici e i lavoratori che parteciperanno allo sciopero della scuola pubblica”.
Attesi alla manifestazione anche i segretari generali di Flc Cgil, Francesco Sinopoli, Uil Scuola Rua, Pino Turi, Snals Confsal, Elvira Serafini e Gilda Unams, Rino Di Meglio.