Intera giornata di sciopero per Alitalia. La compagnia di bandiera ha cancellato il 60% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali, e attivato un piano straordinario che ha permesso di proteggere oltre il 90% dei passeggeri coinvolti. Al blocco delle partenze si aggiunge lo sciopero dei sindacati confederali del trasporto aereo.
L’agitazione arriva all’indomani del mancato incontro tra le sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil e Ugl e i vertici di Alitalia sulla questione del rinnovo dei contratti. La trattativa potrebbe riprendere però venerdì, dato che è in programma un nuovo tavolo di discussione. Intanto Alitalia sul proprio sito internet avverte: “A causa dello sciopero proclamato per la giornata del 23 febbraio dalle sigle sindacali USB e CUB Trasporti e dalle associazioni professionali ANPAC e ANPAV (per l’intera giornata ad eccezione delle fasce garantite 7.00-10.00 e 18.00-21.00), e dai sindacati confederali Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Ta (dalle ore 14, alle 18), Alitalia è stata costretta a cancellare il 60% dei voli programmati, sia nazionali che internazionali.” Nell’aeroporto di Fiumicino al momento non si registrano disagi, mentre a Linate sono tre i voli cancellati fino ad ora.
Ieri il Ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda ha tentato di stemperare il clima telefonando al presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo. Quest’ultimo ha preso contatti con il ministro dei Trasporti Graziano Delrio per tranquillizzarlo sul piano industriale che verrà presentato i primi di marzo. Continua però a pesare la questione degli esuberi. Sarebbero infatti duemila i lavoratori che potrebbero essere mandati a casa su una forza lavoro complessiva di dodicimila.