“Questa giornata di lotta rappresenta l’atto di nascita di una opposizione sociale capace di prendere le piazze”, ha dichiarato il segretario nazionale della Cub, confederazione dei sindacati di base, Walter Montagnoli, facendo riferimento alle proteste di ieri contro il Green pass, indette da Cobas e altre sigle sindacali. A Torino un gruppo di studenti, in sciopero con lavoratori, No pass e No vax, ha dato fuoco all’immagine del premier Mario Draghi. Nella città piemontese è stata data alle fiamme anche una bandiera dell’Unione Europea, e il palazzo del municipio è stato imbrattato con il lancio di uova colorate.
Nell’esecutivo e al Viminale sale la tensione, già alta dopo l’assalto di sabato alla sede della Cgil a Roma da parte degli estremisti di destra e degli scontri con le forze dell’ordine a un passo da Palazzo Chigi. Stavolta però a manifestare è stata l’altra faccia politica, quella dei centri sociali, dei sindacati Cub, Cobas e Ubs, che hanno coinvolto migliaia di persone, contro l’obbligo vaccinale e la presunta “dittatura sanitaria”. A preoccupare le forze dell’ordine è anche la trasversalità politica delle proteste, anche se ieri non si sono registrati scontri con le forze dell’ordine.
“Questo fenomeno lascia intravedere un futuro imprevedibile”, è l’analisi del capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili. Lo sciopero di autisti, tassisti e ferrovieri ha paralizzato i trasporti pubblici delle città più importanti, come Milano, Torino, Roma, Napoli, e Alitalia ha cancellato circa 200 voli. “Se il certificato sarà obbligatorio bloccheremo il porto” ha dichiarato il coordinatore dei lavoratori del porto di Trieste, Stefano Puzzer.
“È un momento delicato”, ammettono dall’esecutivo, e il Copasir, Comitato di controllo sui servizi segreti, ha già chiesto un’informativa urgente al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, sugli scontri e sugli scenari che 007 e forze di polizia prospettano per i prossimi giorni. Unanime la condanna delle parti politiche al rogo dell’immagine di Draghi ma il centrodestra chiede di ascoltare le piazze: “Siamo contro ogni forma di violenza – ha detto il candidato sindaco del centrodestra per Torino, Paolo Damilano – quello che però mi spiace è che non vorrei che tutti questi episodi possano distogliere l’attenzione dalle elezioni”.