Non si fermano le proteste contro la didattica a distanza da parte degli studenti. Questa mattina a Torino alcuni studenti della scuola media Italo Calvino e del liceo classico Gioberti si sono radunati all’esterno dei loro rispettivi istituti, dove hanno iniziato a seguire le lezioni da remoto tramite i loro computer, tablet e libri di testo.
Queste proteste hanno dato vita a un vero e proprio movimento, ribattezzato “Schools for Future”, del quale le artefici sono proprio due studentesse dell’istituto Calvino, ovvero Anita e Lisa. Entrambe stanno seguendo da giorni le lezioni sedute sui loro banchi di scuola, dai quali si alzano solo al termine della giornata. Il movimento è stato da subito associato a quello di Greta Thunberg, soprattutto per la somiglianza del nome della protesta, ma la stessa Anita ha tenuto a precisare che non vuole ricalcare le orme dell’attivista per il clima, ma semplicemente vuole tornare a svolgere le lezioni in presenza.
Un flash mob che dalla giornata di oggi si sta diffondendo in tutta Italia, grazie all’iniziativa promossa dal Comitato Priorità alla scuola, sostenitore della didattica in presenza. Il Comitato ha già annunciato che l’iniziativa verrà riproposta ogni venerdì davanti a tutte le scuole italiane.
L’imposizione della didattica a distanza ha chiaramente fermato anche le gite scolastiche. Per questo nuove proposte vengono prese in considerazione dagli istituti per non trascurare l’importanza delle visite didattiche. Tra tutte, spicca l’iniziativa di StelvioLab, che concederà l’opportunità agli studenti tra gli 11 e i 15 anni di prendere parte a delle gite virtuali, caratterizzate da video-lezioni di didattica ambientale e incontri online con gli esperti. Alla fine gli studenti di tutta Italia potranno partecipare a un concorso che mette in palio una gita in presenza in Val di Sole.
