Finisce nella lista incriminata dei Paradise Paper, anche il principe Carlo d’Inghilterra. Secondo le carte della grande inchiesta internazionale che ha svelato gli investimenti offshore dei big dell’economia mondiale, gli asset privati del Principe Carlo hanno investito milioni di sterline in fondi e società che gli hanno garantito l’elusione fiscale grazie all’anonimato. In particolare, tra li paradisi fiscali del Principe compare una società che ha sede alle isole Bermuda e che pare sia gestita da un suo stretto conoscente.
Ma il riflettore dei Paradise Paper continua ad essere puntato anche sugli Stati Uniti, dove la stretta anti-elusione di Donald Trump è pronta ad abbattersi su colossi come Apple, Nike, Ford e Pfizer. E nel pieno della bufera del grande scandalo internazionale, nella riforma fiscale presentata dai repubblicani al Congresso americano, spunta a sorpresa una supertassa del 20% sui soldi che le multinazionali versano all’estero nelle casse di società affiliate, che spesso operano in veri e propri paradisi fiscali.