L’onda dello scandalo sessuale americano, resa ormai celebre dall’hastag #MeToo, travolge anche il magnate dei casinò di Las Vegas. Stephen Wynn, imprenditore miliardario di 76 anni, proprietario di molti dei più famosi resort nella capitale del gioco, è stato costretto a dimettersi da presidente e ceo del suo gruppo, in seguito alle accuse di molestie sessuali, avanzate da parte di diverse dipendenti nei suoi confronti.
Le accuse hanno trovato spazio inizialmente sul Wall Street Journal e si riferiscono ad episodi degli ultimi dieci anni e che Wynn ha sempre smentito. Inoltre il magnate ha accusato la ex moglie Elaine di aver istigato la campagna contro di lui, nell’ambito di una “causa terribile e feroce” per la revisione delle intese di divorzio.
Protagonista della grandissima espansione dell’iconica Strip di Las Vegas negli anni ’80 e ’90, l’imprenditore è stato a lungo rivale in affari di Donald Trump, per poi diventare suo alleato politico nel gennaio 2017, con l’incarico di tesoriere del comitato nazionale repubblicano.