«Non possiamo avere persone con l’immagine danneggiata», così Michel Platini sull’affaire Fifa. Intanto i dirigenti della Uefa si sono riuniti a Nyon per interrogarsi sulla prossima candidatura di Platini alla presidenza della Fifa. Dopo lo scandalo, la posizione dell’attuale presidente dell’Uefa è al vaglio degli inquirenti, ma i presidenti delle federazioni europee hanno comunque confermato l’appoggio al francese.
«L’auspicio è che tutte le istanze vengano valutate entro il 15 novembre in modo tale da consentirci un giudizio in merito alla questione – ha dichiarato il segretario generale dell’Uefa Gianni Infantino – Platini ha un ampio consenso, speriamo di chiudere una buona volta questa storia, stare sulla graticola non fa bene a nessuno». La fiducia a Platini non è stata neppure messa ai voti, la sua posizione è ancora molto forte. L’unica voce fuori dal coro è di Razvan Burleanu, presidente della Federcalcio rumeno: «Se Platini non dovesse offrire spiegazioni soddisfacenti, la Uefa dovrebbe scegliere un nuovo candidato per l’elezione a presidente della Fifa». Frase-assist per il principe Ali Bin Al Hussein di Giordania? Questo, infatti, ha presentato ufficialmente la sua candidatura alla presidenza della Fifa. Sconfitto da Blatter nelle elezioni del maggio scorso, nonostante l’appoggio di Platini e della Uefa. Fra i suoi sostenitori c’è anche Diego Armando Maradona. «Questo momento di crisi della Fifa è un’opportunità per un cambiamento positivo. Molte buone idee sono emerse nella discussione sul futuro della Fifa», ha detto il principe Alì in un comunicato.
Le elezioni per designare l’erede di Sepp Blatter sono previste per il prossimo 26 febbraio 2016, ma la Fifa in una riunione straordinaria del Comitato Esecutivo – domenica -potrebbe decidere di rinviare il tutto dopo la sospensione dello stesso Blatter e di Michel Platini.
Renato Paone