SALERNO – Arresto bis per Franco Alfieri, ex presidente Pd della provincia di Salerno e vecchio collaboratore di Vincenzo De Luca. Il sindaco di Capaccio Paestum dal 2019 al 2024 ritorna in manette nell’ambito di un’inchiesta della Procura sui rapporti tra clan mafiosi e politica tra Campania e Abruzzo.
Dieci persone in manette
L’operazione antimafia ha portato all’arresto di dieci persone tra Terni, Sulmona e tre comuni del salernitano. Le accuse riguardano scambio elettorale politico-mafioso e favoreggiamento. Ma anche tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso, estorsione, detenzione e traffico di armi da guerra e comuni.
La vittima del tentato omicidio sarebbe proprio Alfieri. Il politico avrebbe dovuto stringere un accordo con un imprenditore colluso, Roberto Squecco, ma una volta saltata l’intesa, sarebbe stato organizzato un attentato con un’autobomba per ucciderlo. Squecco risulterebbe infatti il titolare di una società di pompe funebri e di ambulanze che sono sfilate in corteo proprio per festeggiare il successo alle urne di Alfieri a Capaccio Paestum nel 2019. Secondo l’accusa, il politico avrebbe ottenuto voti in cambio della garanzia che fosse mantenuto in piedi il lido Kennedy, controllato sempre da Squecco via prestanome. Una volta ordinato nel 2019 il parziale abbattimento del lido da parte del Comune, l’imprenditore avrebbe commissionato un attentato ai danni di Alfieri.
I nomi dei coinvolti
Una volta abbattuto il lido, Squecco avrebbe fatto veicolare minacce all’ex presidente della provincia attraverso due persone di fiducia come Antonio Bernardi, ex candidato sindaco per il Movimento 5 Stelle nel 2017, Michele Pecora, dipendente comunale, e Maria Rosaria Picariello, assessora dimissionaria Pd alle Politiche sociali di Capaccio, ora agli arresti domiciliari. Sia Squecco che Alfieri sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari.
Il caso Alfieri
Il dem era già stato al centro delle cronache giudiziarie per un’inchiesta sugli appalti per la pubblica illuminazione nel Comune di Capaccio Paestum. L’ex sindaco ha respinto ogni accusa relativa a rapporti corruttivi e scambi di favori per gli appalti, ma il Tribunale del Riesame ha comunque confermato gli arresti domiciliari. Così come per la sorella Elvira, amministratrice della ditta “Alfieri impianti”, l’azienda di famiglia. L’inchiesta sugli appalti nel corso delle settimane si è ampliata, arrivando a coinvolgere anche il consigliere regionale del Pd Luca Cascone, fedelissimo di De Luca. Proprio il governatore nel 2016 ha elogiato la capacità di Alfieri di raccogliere consensi sul territorio, usando il termine “clientele”, invitandolo ad offrire “fritture di pesce” per mobilitare le persone.