“Il pd è un partito di centro, solo una cinquantina di parlamentari è veramente di sinistra”. Ha detto la sua e non si è risparmiato, Eugenio Scalfari, ospite della trasmissione “Ballarò” di Massimo Giannini: “Bisognerebbe costruire un’alternativa a Renzi per le prossime elezioni. Io credo nel sindaco di Milano, Giuliano Pisapia. Ha la capacità di interpretare e mobilitare l’anima civica del Paese”.
Scalfari di sinistra certo se ne intende: è stato eletto tra le fila del Partito Socialista Italiano alla fine degli anni ’70 e ha fondato “La Repubblica”, di cui è stato direttore per 20 anni. E ora esprime la necessità di “cambiare verso” al Pd, troppo centrista e accentrato. Un altro colpo di fioretto per il premier Matteo Renzi da parte del giornalismo d’elite dopo l’affondo dell’ex direttore del Corriere della Sera Ferruccio de Bortoli che lo aveva definito “maleducato di talento”. Per altro nella trasmissione concorrente di rai3, dìMartedì di Giovanni Floris, De Bortoli ha dichiarato di aver ricevuto “duri sms” da parte di Renzi, dopo l’appellativo che gli aveva rifilato.
Scalfari ha quindi proposto il sindaco Pisapia per venire incontro all’esigenza di sinistra che Matteo Renzi non soddisferebbe, proprio nei giorni in cui l’Italicum ha spaccato il partito, tenuto insieme solo dall’odiata fiducia. Questa un’operazione criticata ancora da De Bortoli: “Riflette la concezione di potere poco disposta al dialogo con le opposizioni”. Unico ammutinato Pippo Civati, che lascia le fila del Pd alla Camera e si iscrive al gruppo misto. E che di certo non avrà gradito l’intromissione di Scalfari nella dinamica politica.
Nicola Stacchietti