MILANO – “Scala precaria come il resto d’Italia”: è la frase che si legge sullo striscione esposto domenica sera, 3 dicembre, davanti al Teatro alla Scala di Milano da alcuni giovani, ex maschere, che chiedono “un lavoro dignitoso perché non esiste cultura senza dignità lavorativa”. La protesta nel giorno in cui andava in scena l’anteprima giovani del Don Carlo di Verdi, che il prossimo 7 dicembre inaugurerà la stagione lirica. “Secondo la direzione – ha spiegato Paolo Puglisi della Cgil Milano – ogni sera di apertura servono 101 maschere. Solo una trentina hanno contratti a tempo indeterminato perché negli anni scorsi hanno vinto cause. Gli altri sono precari”. La proposta delle parti sociali è che i giovani siano assunti a termine “con la garanzia di una durata pari al loro ciclo di studi”.
Applausi per l’opera di Verdi
L’anteprima, giunta alla 13esima edizione, è stata introdotta dal direttore musicale della Scala Riccardo Chailly, che ha eseguito l’inno di Mameli. Tredici minuti di applausi, poi, sono seguiti alla messa in scena. Il regista della nuova produzione è lo spagnolo Lluís Pasqual, già direttore del Centro dramático nacional di Madrid e dell’Odéon-Théâtre d’Europe di Parigi. L’opera sarà poi trasmessa in 4K dalla Rai e proiettata in diretta nelle sale cinematografiche di Spagna, Svizzera, America Latina, Australia e Nuova Zelanda, nonché in quindici sale italiane.
Assente alla Prima il presidente Mattarella
Nel giorno di Sant’Ambrogio non sarà presente alla Prima il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In forse la presenza della premier Giorgia Meloni, che sarà a Milano per impegni già in agenda con il governatore della Lombardia Attilio Fontana. Confermata, invece, la partecipazione del presidente del Senato Ignazio La Russa, del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e del sindaco di Milano Beppe Sala. Lo scorso anno, oltre a Meloni e Mattarella, aveva presenziato alla Prima anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen.