Quando il Chelsea di Maurizio Sarri volava, a inizio stagione, sembrava che l’allenatore toscano potesse trasformarsi in un “profeta” anche in Inghilterra, dopo il consenso unanime raccolto a Napoli. All’epoca – anche lì, in Premier League – la critica era con lui. Adesso però, dopo un periodo di flessione che si protrae da circa un mese, le sue certezze tattiche sembrano essere finite in discussione. Il suo Chelsea, bello da vedere, è infatti in imbarazzo soprattutto in fase realizzativa. E la stampa britannica, in linea con i risultati balbettanti, adesso si divide.
Il pretesto, l’ultimo, sono state le dichiarazioni del tecnico a margine della sconfitta di sabato, 2-0 contro l’Arsenal: i suoi, ha detto, non hanno avuto “la giusta attitudine e mentalità” in campo. Parole che hanno innescato un dibattito tra la minoranza che si è schierata con lui e i tanti che ne hanno stigmatizzato l’intervento. Fra questi, l’ex United Gary Neville, oggi autorevole commentatore tv, che ha interpretato le sue esternazioni come quelle di “chi sa che prima o poi verrà licenziato”. Il rischio, gli fa eco il Sun, è quello di uno spogliatoio diviso, anche se in difesa dell’allenatore si è già mosso David Luiz, che ha escluso qualsiasi rottura fra squadra e tecnico.
Per domani, comunque, è atteso a Londra Gonzalo Higuain: a lui si chiederanno i gol finora mancati. L’argentino è uno dei pupilli di Sarri già dai tempi del Napoli, nonché il terminale ideale per il gioco dell’allenatore, che l’ha voluto fortemente rinnovando le richieste (rimaste inascoltate) di inizio stagione. Per il tecnico, per questo gennaio, il patron Roman Abramovic ha fatto un’eccezione: Higuain arriverà, anche se ha compiuto 32 anni e le politiche interne del club prevedono l’acquisto solo di under 30. Se non altro, una bel attestato di fiducia nei confronti di Sarri, finito presto in discussione, come accade spesso nel volubile mondo del calcio.