Ci sono state contestazioni con disordini tra un gruppo di studenti e le forze dell’ordine alla Sapienza dove è in corso il convegno “Dopo la riforma: università italiana, università europea?” alla presenza del ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli e dell’ex ministro Maria Stella Gelimini. Mentre il convegno era in corso alla facoltà di Lettere, gli studenti giunti in corteo con striscioni e fumogeni, hanno chiesto di poter entrare. In un primo momento sono stati bloccati dalle forze dell’ordine, ma hanno cercato di violare la barriera dando vita a brevi tafferugli.
Gli universitari hanno intonato il coro “fuori i padroni dall’università” e lanciato uova di vernice contro le forze dell’ordine. I ragazzi hanno provato poi a accedere all’edificio attraverso un altro ingresso ma sono stati bloccati. I manifestanti si erano organizzati sui social network; sulla pagina Facebook “Sapienza Clandestina” scrivono: «Gli studenti e le studentesse vogliono entrare a Lettere e contestare i responsabili di un’università distrutta! La Digos impedisce agli studenti di entrare e prendere parola ma non si abbassa la testa e si risponde alla provocazioni della polizia! Fuori i ministri e polizia dalla Sapienza non siete ben accetti. È tempo di riscatto basta ricatti e false promesse».
Dopo i tentativi di forzare l’entrata, ci sono stati nuovi momenti di tensione tra studenti e forze dell’ordine all’arrivo dei poliziotti in tenuta antisommossa. Gli studenti hanno protestato con fumogeni e cori, chiedendo che i poliziotti lasciassero l’ateneo. Se in un primo momento lo scontro sembrava scongiurato, gli ultimi aggiornamenti vedono forti reazioni dagli studenti.
Intanto, mentre i relatori parlavano una ragazza ad alta voce ha criticato le politiche per l’università degli ultimi anni. «Oggi c’è un convegno in corso – ha replicato Fedeli – se mi chiedete un incontro sui precari lo facciamo. Prendete un appuntamento e venite al ministero». «All’università si viene per studiare non per aggredire», ha aggiunto la ministra.