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Università Sapienza, oggi il via alle elezioni per il nuovo rettore. Si teme il ballottaggio

di Federico Capurso23 Settembre 2014
23 Settembre 2014

sapienzaUltimi giorni da Magnifico Rettore dell’università Sapienza di Roma per Luigi Frati, seduto al timone dal 2008 e chiamato oggi ad aprire i seggi delle votazioni per il suo successore.

Il primo turno di votazioni si concluderà venerdì 26 con il primo scrutinio. Secondo le previsioni, però, bisognerà attendere le due successive votazioni e l’eventuale ballottaggio, che potrebbe far slittare la nomina a metà ottobre (14-17 ottobre).

Saranno oltre 9.000 i votanti, tra professori, ricercatori, studenti e personale tecnico-amministrativo, che affideranno al voto telematico (in stile statunitense) la propria preferenza per uno dei sei candidati al posto di comando dell’Università più grande d’Europa per numero di iscritti (110 mila studenti), con 4 mila docenti, 11 facoltà per 60 dipartimenti e un saldo di bilancio di 4 miliardi di euro.

Sei candidati tra cui scegliere. Spicca il nome di Tiziana Catarci (classe 1961), la più giovane dei sei, prorettore dimissionario e direttrice del centro InfoSapienza: potrebbe essere la prima donna Rettore nella storia dell’università romana. Sulla Catarci punta anche Frati, che le ha dato il suo sostegno e che, da Rettore uscente, vorrebbe continuare ad avere un “amico” al comando. Ragion per cui, oltre alla Catarci, sostiene anche Eugenio Gaudio, nome forte perché Preside della facoltà di Medicina, dove lavorano il 30% dei professori votanti.

A mettere un bastone tra le ruote alla candidatura di Gaudio è però intervenuto Andrea Lenzi, ordinario di Endocrinologia, “nemico” di Frati, e secondo candidato proprio in quella facoltà di Medicina in cui Gaudio avrebbe voluto fare man bassa di voti. Sulla stessa linea di Lenzi, in contrapposizione ai due nomi appoggiati da Frati, si sono candidati anche Renato Masiani, preside della facoltà di Architettura, e Giancarlo Ruocco, docente di Struttura della materia, pro-rettore per le Politiche della ricerca e fiore all’occhiello dell’università nel mondo accademico.

E come in ogni competizione elettorale che si rispetti, c’è anche un outsider: Roberto Nicolai, preside della facoltà di Lettere e Filosofia, che si è presentato come candidato “neutrale” manifestando comunque, più di una volta, una sorta di vicinanza di idee con la “coalizione” Lenzi-Masiani-Ruocco.

«Ruolo centrale della ricerca», «dialogo nella società» e «il sogno (di Gaudio, ndr) di una comunità accademica solidale con un programma condiviso», sono i punti della campagna elettorale del duo Catarci-Gaudio, che mantiene la direzione tracciata dall’amministrazione Frati.

Nel segno della rottura con il passato, con i temi dell’«anti-precariato», della «credibilità internazionale» e del «nuovo inizio» (che è diventato un tema di per sé), si è schierato invece il trio Lenzi-Masiani-Ruocco. Anche nel programma elettorale, la “coalizione” trova punti di convergenza con il neutrale Nicolai, che sostiene la necessità di «recuperare il dialogo con le altre università e cambiare strada, nei metodi e nello stile».

Insomma, tre candidati e mezzo contro due, si potrebbe riassumere nella fin troppo semplicistica sintesi di una campagna elettorale che lo stesso Ruocco ha descritto come la scalata di «una montagna velata dalla nebbia, dove s’allaga la palude degli interessi personali».

Federico M. Capurso

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