Non solo i cantanti sul palco dell’Ariston. Oggi a Sanremo gli artisti di strada faranno sentire anche loro voce. A lanciare l’iniziativa è la Federazione Nazionale Arti in strada, che ha organizzato una manifestazione per promuovere e sensibilizzare la libertà di espressione degli artisti. Da via Escoffier, dietro la statua di Mike Bongiorno, l’evento si sposterà poi a Casa Siae- Area Sanremo, dove la Federazione sarà ospite alle 18.00. Un’occasione per i vertici della Fnas di spiegare l’importanza civile, culturale e sociale dell’arte di strada. Fino ad arrivare ai diritti costituzionali.
«Abbiamo scelto Sanremo perché il comune ha prodotto un regolamento di arte di strada negativo da molti punti di vista. Su alcuni articoli abbiamo fatto ricorso al Tar, che già parzialmente abbiamo vinto», spiega il presidente della Fnas Giuseppe Boron. Il comune ligure permetteva, infatti, di suonare nelle strade solo se in possesso del diploma del conservatorio, o, in alternativa, dell’iscrizione alla Siae come autore. L’iniziativa della Federazione è però rivolto all’intero panorama italiano. «Non vogliamo più vedere regole di questo tipo nel nostro Paese. Servono politiche a favore dell’arte di strada e della libertà di espressione su tutto il territorio», dichiara Boron.
Vivere da artista di strada, in Italia non è semplice. Non esistendo una legge nazionale che regolarizza il settore, i “busker” devono fare affidamento sui regolamenti delle regioni. Di casi discriminatori, come quello di San Remo, se ne sentono molto spesso.
«I comuni affrontano l’arte di strada come un problema di ordine pubblico, in realtà è solo culturale», spiega il presidente della Fnas. «Non si tratta di portare in strada soltanto i migliori artisti, ma di coinvolgere tutti gli attori del settore presenti nel territorio: comprese le scuole di danza a quelle teatrali. Solo così l’arte di strada avrebbe un valore».