Il vincitore della settantesima edizione del Festival di Sanremo è Diodato con “Fai Rumore”. Si tratta del primo trionfo all’Ariston per Antonio Diodato, alla seconda partecipazione tra i Big. Per lui altri due premi. Sul podio Francesco Gabbani, che ha già vinto il Festival nel 2017, e i Pinguini Tattici Nucleari, autentica rivelazione di questa edizione.
IL RACCONTO DELLA SERATA. In principio la banda dell’Arma dei Carabinieri ha suonato l’inno di Mameli a cento anni dalla sua fondazione. Si passa alle cose formali: Amadeus spiega le modalità di voto: per il 34% ha inciso il televoto, per il 33% la giuria demoscopica e per il restante 33% la sala stampa. Poi i numeri e si comincia. La top 5 al termine delle prime quattro serate vede in testa Diodato, seguito da Francesco Gabbani e Le Vibrazioni. Gli altri posti occupati dai Pinguini Tattici e da Piero Pelù.
Zarrillo conquista i primi applausi, mentre tutti ballano con Elodie sulle note di “Andromeda”. Irene Grandi regala a tutti un’esibizione senza pensieri. Diodato brilla sul palco dell’Ariston, “fa rumore” ed è pelle d’oca. L’anima rock di Piero Pelù anima il pubblico, con “Tu sei molto di +” sul petto e lo scippo della borsetta di una signora in platea. I Pinguini Tattici Nucleari si meritano la palma di sorpresa del Festival, Achille Lauro si aggiudica lo scettro delle critiche con il bacio a BossDoms. Junior Cally chiude nell’ombra un Sanremo aperto tra le polemiche.
Raphael Gualazzi si congeda alla grande, facendo ballare tutti, mentre Tosca si consola con il premio della serata dei duetti e quello che arriverà poi poco dopo le due di notte. Francesco Gabbani gioca col piano e col ritornello, puntando al Leoncino d’oro. Rita Pavone chiude un Festival di rinascita, mentre Francesco Sarcina e Le Vibrazioni ottengono l’ennesima conferma con la scelta, vincente, di mettere nell’esibizione il linguaggio italiano dei segni, oltre alla direzione di Beppe Vessicchio. Anastasio delude le aspettative iniziali, mentre la Lamborghini le conferma: per Elettra nulla di eccezionale, anche se esce dall’Ariston con il tormentone da discoteca. Una vittoria per lei. Chiude la serata Rancore, che porta la metrica sul palco con scioltezza e entusiasmo.
Questa notte morirò per il mio popolo in nome della libertà per tutti.#Sanremo2020 #menefrego
— ACHILLE LAURO (@AchilleIDOL) 8 febbraio 2020
Mara Venier si leva i tacchi per scendere le scale di Sanremo, baciando e complimentandosi con Amadeus. Il conduttore le regala tutte le chiavi dell’Ariston, invitando tutti a seguire il classico speciale di “Domenica In” il giorno dopo il Festival. Torna Diletta Leotta con il suo “aquilone”. Un breve riferimento ad “Amadinho” e nulla più, fino al “Ciuri Ciuri” finale. C’è il tempo anche per la seconda comparsa di Sabrina Salerno con “Boys Boys Boys” e Francesca Sofia Novello.
Fiorello entra su note rock, dicendo di aver visto Dua Lipa giocare a burraco con Rita Pavone. Gag sugli orari lunghi, poi Amadeus mantiene la promessa, scendendo le scale con l’ormai celebre parrucca della De Filippi. Il direttore artistico la imita volentieri, poi scimmiotta Celentano. Poi gli “Amarello” cantano “Un mondo d’amore”.
Il vincitore delle nuove proposte Leo Gassmann si esibisce con la sua “Vai bene così”, regalando emozioni alla platea che lo segue col battito di mani finale. Per lui si tratta di una consacrazione dopo la partecipazione al talent show X Factor.
L’ultima esibizione di Tiziano Ferro emoziona tutti, con una bella versione di “Alla mia età”, interpretata con intensità e commozione. Poi un medley di tre canzoni storiche del cantante di Latina: “Non me lo so spiegare”, “Ed ero contentissimo” e “Per dirti ciao”, con la quale si congeda dall’Ariston dopo cinque serate da protagonista.
A mezz’ora dall’una sul palco dell’Ariston arriva Biagio Antonacci, che si esibisce in partenza con la sua “Ti saprò aspettare”. C’è tempo anche per il suo medley, tra “Iris”, “Quando tempo ancora” e “Liberatemi”, poco dopo un piccolo sketch con Fiorello e Amadeus.
All’01:05 Amadeus dà lo stop al televoto. Ci siamo. Il Paese alza le antenne per la classifica generale dal 23° al 4° posto. Li annunciano insieme il direttore artistico e Fiorello, che anticipa tutto con una gag su Bugo e Morgan. Riki arriva all’ultimo posto, mentre al decimo si piazza Rancore. Achille Lauro arriva ottavo, Elodie si piazza una posizione avanti a lui. Prima delle Top 5 c’è Tosca, mentre il quinto è Piero Pelù. Poco prima del podio ci sono Le Vibrazioni. Il trio è fatto: Diodato, Francesco Gabbani e Pinguini Tattici Nucleari.
Riparte un’altra votazione con i tre di testa: un gruppo, un giovane e uno già vincitore del Festival in passato. Arriva Fiorello a stemprare la tensione, indica la platea “stravolta” e si cimenta con l’autotune con ” Fra Martino Skr Skr”. Durante lo sketch arriva l’ultima allerta di Amadeus: “Stop al televoto!” urlato all’una e 29. Fiorello si lascia andare in un lento col direttore artistico, il suo amico. “Balli?”, mani nelle mani e dondolio. Una standing ovation per salutare Fiore, poi tutto si chiude con un commosso abbraccio finale.
Poco prima della proclamazione c’è tempo per l’esibizione di Ivan Cottini, ballerino affetto da sclerosi multipla che lancia un messaggio sul valore della diversità. Poi Diego Abatantuono, Christian De Sica, Angela Finocchiaro, Massimo Ghini e Paolo Rossi presentano la prossima commedia di Fausto Brizzi.
Amadeus alle 02:04 svela a tutti il terzo classificato. Diodato, Francesco Gabbani e i Pinguini Tattici Nucleari raggiungono il centro del palco. Il direttore artistico apre la busta, elenca i nomi e poi urla “Ringo Starr”. I Pinguini Tattici Nucleari arrivano terzi, si inchinano e si congedano dal Festival.
Ne restano soltanto due: Diodato e Francesco Gabbani. I due si abbracciano poco prima di tornare dietro le quinte.
E allora si riparte con l’omaggio ad Alberto Sordi con Edoardo Pesce che prosegue “E va, e va, e va”, meglio nota come “Te c’hanno mai mannato a quer paese”. Vittorio Grigolo sale sul palco e si cimenta nella “Tosca” di Puccini con “E lucevan le stelle”. Poi un medley di tre brani dei Queen, “Bohemian Rhapsody”, “Who wants to live forever” e “Show Must Go On”. L’ultimo spettacolo lo regalano i Gente de Zona, con un medlet de “La Gozzadera” e di “Bailando”.
Appare l’ambito Leoncino d’oro, ma c’è tempo per i primi finali. Il premio della critica Mia Martini va a Diodato, che si aggiudica anche il premio della sala stampa Lucio Dalla. Il premio Sergio Bardotti per il miglior testo lo vince il rapper Rancore. Il premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione va a Tosca. Il premio “Tim Music” va a Francesco Gabbani.
La busta finale appare alle due e trenta. Insieme alla busta anche il sindaco Alberto Biancheri. Amadeus apre la busta, guarda il foglio e pronuncia la fatidica frase: “Il vincitore della settantesima edizione del Festival di Sanremo è…”. Silenzio, poi l’urlo: “Diodato!”.
L’abbraccio tra Diodato e Francesco Gabbani chiude il Festival. Il vincitore prende il microfono e su un tappeto di coriandoli canta la sua “Fai Rumore” per l’ultima volta all’Ariston. La sua esibizione sancisce la fine della settantesima edizione del Festival di Sanremo.