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Sanremo 2013: poche canzoni e tante polemiche nell’accesa vigilia del Festival. Rischio polveriera

di Marcello Gelardini11 Febbraio 2013
11 Febbraio 2013

Comunque vada, sarà polemica. Il 63° Festival di Sanremo non è ancora iniziato e già si addensano minacciosi all’orizzonte i tanto temuti intrecci pericolosi con l’attualità, soprattutto politica. Domani la prima serata: ed è subito alto il rischio che il giorno dopo si parli di tutto tranne che delle canzoni in gara.

Arriva il ciclone Crozza. Confermata la presenza sul palco dell’Ariston di Maurizio Crozza e, se tutto andrà secondo copione, le elezioni e i suoi protagonisti saranno certamente al centro del suo intervento dando quel tanto temuto “colore” al Festival targato Fazio-Littizetto; anche perché il comico ligure ha ottenuto carta bianca dalla Rai.
«Crozza farà quello che vuole»: ad agitare una vigilia già movimentata è direttamente il conduttore attraverso Twitter; una volontà di dare libero sfogo alla satira dei comici che si alterneranno sul palco nelle diverse serate; un’idea avallata anche dal direttore di Rai1, Giancarlo Leone.
E se ciò non bastasse, a versare benzina sul fuoco ci pensa Luciana Littizzetto: «Mi sento quasi più libera qui che a Che tempo che fa — il suo commento — lì Fazio mi tiene in gabbia».

Show, diritti e religione. Ma non è solo la comicità a creare grattacapi ai vertici di Viale Mazzini; domani sera, infatti, gli italiani assisteranno allo sdoganamento ufficiale dell’amore gay; Stefano Olivari e Federico Novaro, i fidanzati protagonisti di un video che ha spopolato su Repubblica.it in cui annunciavano la propria decisione di sposarsi a New York, racconteranno la loro storia in prima serata e non è detto che, tra i due, possa anche scapparci uno “storico” bacio in diretta (almeno questo è nelle loro intenzioni).
E pure gli artisti in gara ce la mettono tutta per complicare le cose: Raiz, leader degli Almamegretta, ha chiesto di non esibirsi venerdì per rispetto dello shabbat (il cantante si è convertito all’ebraismo quattro anni fa e la festività impone il riposo proprio il venerdì); alcuni vorrebbero l’esclusione ma da ambienti Rai fanno sapere che il gruppo potrà esibirsi senza il proprio leader.

Un Festival, quello di quest’anno, nato decisamente sotto una cattiva stella: un polveriera collocata a ridosso delle elezioni che rischia di esplodere non appena si alzerà il sipario.

Marcello Gelardini 

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