Non c’è pace per Massimo Ferrero. Dopo le pesanti minacce apparse vicino al campo di allenamento di Bogliasco – “Infame guardati le spalle” – ieri sera il ristorante dove si trovava è stato “assediato” da una cinquantina di ultras blucerchiati. “Non sarò mai ostaggio di nessuno”, ha dichiarato ieri sera Ferrero dopo l’intervento della Digos di Genova. In città tutti sono convinti che gli ultras vogliano condizionare le trattative per la cessione del club a una cordata capeggiata dall’ex bomber Gianluca Vialli.
Ma il clima intorno alla Samp si fa sempre più pesante. L’imprenditore non ha mai scaldato i cuori dei tifosi, né per le sue uscite istrioniche, né per i risultati raggiunti dalla squadra. A gettare benzina sul fuoco è stato anche il rinvio a giudizio, a giugno scorso, del presidente per appropriazione indebita, autoriciclaggio e false fatturazioni: tutte accuse riguardanti l’amministrazione del club.
In estate poi il tira e molla per la vendita del club. Sembrava cosa fatta: un’offerta di 90 milioni era stata recapitata al “Viperetta” dalla CalcioInvest LLC, cordata anglo-russo-italiana capeggiata da Vialli. Società fondata un anno fa ad hoc per l’acquisizione della Samp, la CalcioInvest ha sede nel paradiso fiscale del Delaware, negli Stati Uniti. Soci, oltre il bomber, sono l’imprenditore Fausto Zanetton e i multimiliardari Jamie Dinan e Alex Knaste.
Il Secolo XIX ha riportato che anche Edoardo Garrone, la cui famiglia ha “regalato” la Samp a Ferrero nel 2014, parteciperebbe con una quota di 10 milioni all’acquisto della società. Ferrero e la CalcioInvest il 22 agosto hanno firmato una lettera d’intenti, con cui si impegnano in una trattativa “in esclusiva” da chiudere entro fine settembre. Ferrero però sta tirando sul prezzo: oltre ai 30 milioni di debiti, la cordata dovrà sborsare almeno 100 milioni di euro. Circa 15 in più di quelli già offerti. Il presidente al momento non cede, facendo infuriare i tifosi.