Per Matteo Salvini il discorso di insediamento di Enrico Letta alla segreteria del Partito Democratico rischia di rompere gli equilibri nella maggioranza. Il leader della Lega è un fiume in piena, tra dichiarazioni e post social. E condivide sui social un post di Daniele Capezzone: quello del neosegretario dem è un “esordio esplosivo, nel senso di kamikaze politico”. E dichiara che Letta “forse vuol far cadere il governo”. Lo dice a chiunque e lo scrive dovunque. “In un momento di difficoltà per gli italiani”, per il leader della Lega quella di Letta sullo ius soli è una dichiarazione che rischia di minare le fondamenta dell’esecutivo. Salvini elenca le difficoltà degli italiani. Le elenca in ordine: scuole e asili chiusi, fabbriche in difficoltà e italiani con problemi di salute fisica e mentale. Letta invece vuole occuparsi di “regalare la cittadinanza ai migranti”. Per Salvini quella di Letta sullo ius soli, è una priorità che può permettersi “solo uno che arriva da Parigi o da Marte”.
Ma critiche velate e implicite al Pd, più che a Letta, arrivano anche da chi non te le aspetti. A La Stampa Valter Veltroni, dopo aver dichiarato di avere una grande fiducia in Letta, ha sostenuto che “a sinistra bisogna abituarsi a convivere, perché la scelta non può essere unanimismo o scissione”. La sinistra deve tornare unita e deve “pensare agli ultimi”. Letta nel suo discorso di insediamento alla segreteria (evento che ha trovato spazio anche sul Financial Time) apre a tutti, finanche a Matteo Renzi. Il leader di Italia Viva, dopo un silenzio durato oltre un giorno, ha commentato la scelta del Pd, definendola “equilibrata”, aggiungendo che se Letta non dovesse riuscire a risollevare le sorti del partito, nessuno potrà utilizzare Italia Viva “come alibi”.
Il ministro del Lavoro Andrea Orlando ha ricordato a tutti che con Letta “la linea del Pd non cambia” e quello dello ius soli “è un elemento di buonsenso, anche perché chi non ha diritti rischia di non capire che ha anche dei doveri”.