Ieri ad Agorà Duemiladiciassette, alla domanda se non fosse sorpreso e preoccupato per il sondaggio di Demos, pubblicato nei giorni scorsi sulla voglia degli italiani di un “nuovo Duce” al comando, Matteo Salvini ha risposto: “No, la capisco. Mi spaventa se mi metto nei panni di Letta, Monti, Gentiloni e Boldrini che non facendo nulla incentivano queste reazioni. Non uomini forti ma idee forti è quello che io mi sento di sottoscrivere”. Che il leader della Lega Nord Matteo Salvini avesse idee non convenzionali sul ventennio di dittatura fascista era chiaro.
Il numero uno del Carroccio ha poi dettato quella che a suo avviso dovrebbe essere la linea di una possibile coalizione delle destre: “tornare a controllare la nostra moneta, i nostri confini e le nostre banche. Dialogheremo solo con chi condivide questa analisi di fondo”. L’intensa giornata leghista è proseguita con la nota di Tony Iwobi, responsabile federale Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord: ”Più del 90% degli italiani vogliono applicare le regole del presidente Trump sul tema dell’immigrazione e della sicurezza – ha affermato – Renzi e Gentiloni hanno distrutto ogni briciolo di sicurezza e di stato del diritto”
Già nel febbraio di un anno fa, alla Zanzara di Radio24, il segretario aveva lodato il sistema di previdenza sociale del Duce, a suo dire, molto migliore della riforma dell’ex ministro del Welfare Elsa Fornero. Le parole del leader nordista hanno naturalmente provocato la reazione dei social dove oggi viene attaccato per i riferimenti al tragico passato italiano. Attese anche le reazioni delle forze politiche sugli scenari delle alleanze a destra che prospetta con le sue parole il leader del Carroccio.