“Cosa farei io al posto di Alfano e Renzi? Darei un preavviso di sfratto di sei mesi e raderei al suolo i campi Rom. Nel frattempo loro, come tutti gli altri cittadini, si organizzano: comprano o affittano casa”. Questa le parole pronunciate da Matteo Salvini, leader della Lega, in occasione della giornata internazionale del popolo Rom. “Integrazione solo per chi si vuole integrare e non per chi vuole campare alle spalle degli altri – ha dichiarato in seguito il leader del Carroccio – non esistono queste strutture abitative in altri paesi Europei. Loro hanno gli stessi diritti e doveri degli altri, come pagare l’Imu”. Intervento durissimo che ha generato un’onda di polemiche, provenienti sia dal mondo politico che da quello ecclesiastico.
Il cardinale Antonio Maria Vegliò, capo dicastero del Pontificio Consiglio per i Migranti e gli Itineranti, ha commentato: “Sono posizioni estreme, assurde, come quelli che dicono “I musulmani? Li ammazzerei tutti” oppure “I migranti? Vadano tutti a casa loro”. Sono frasi stupide, e non varrebbe nemmeno la pena perdere tempo per commentarle. Cosa vogliamo pretendere da Salvini? Lo fa per scopi elettorali.”
Intanto Laura Boldrini, presidente della Camera, dopo aver ricevuto i rappresentanti dell’Associazione “21 luglio” che si occupa dei diritti dei Rom, ha fortemente criticato la posizione del leader della Lega. “Trovo il verbo radere abbastanza inquietante – ha dichiarato – i campi non vanno mantenuti ma deve essere trovata una soluzione abitativa alternativa. Questo non significa annientare chi li abita ma far seguire una politica di inserimento”.
Salvini, dal canto suo, si è detto stupito di tanto clamore. “Anche Facebook ha scelto di oscurare la mia pagina per 24 ore per aver usato la parola zingaro come faceva mia nonna, ma sono cose che dico da tempo”, ha affermato. Senza ricordasi forse, come ha tenuto a puntualizzare Andrea Cioffi, M5S, che nel 2009 sarebbe stata proprio la Lega a finanziare l’apertura dei campi nomadi. “Grazie a Roberto Maroni infatti, all’epoca ministro dell’Interno, furono firmati i decreti emergenziali con i quali si attuava il “piano nomadi” – ha affermato Cioffi – con una spesa di 60 milioni di euro”.
Cecilia Greco