Domani il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede porterà al Consiglio dei ministri la bozza definitiva del nuovo disegno di legge anti-corruzione (già ribattezzato “Spazza Corrotti”), una delle priorità del Movimento 5 Stelle.
La conferma arriva dal vicepremier grillino e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio all’uscita del vertice tenutosi stamattina a Palazzo Chigi. Il leader 5 Stelle, ieri dalla sua pagina Facebook si è rivolto direttamente ai disonesti che il provvedimento anti-corruzione del ministro Bonafede vuole combattere: “Mentre ti propongono la tangente –scrive Di Maio – ci potrebbe essere un infiltrato delle forze dell’ordine proprio al tuo fianco perché pensi che faccia parte della combriccola. E invece è lì per arrestarti, un moderno Donnie Brasco. La figura dell’infiltrato, infatti, potrà ora occuparsi anche di corruzione grazie al nostro impegno. Avrete il terrore di accettare quella tangente e quindi magari non lo farete”.
Il post di Di Maio poi continua: “Nel caso in cui, invece, qualcuno venisse beccato con le mani nella marmellata avrebbe un’altra bella sorpresa. Non potrebbe più mettere piede in un ufficio pubblico e neppure contrattare con la pubblica amministrazione. A vita! Mai più. Non c’è santo che tenga”.
Il Daspo a vita contro i corrotti crea ulteriore tensione nel governo gialloverde, a causa delle perplessità dell’altro vicepremier Matteo Salvini: “La lotta senza quartiere alla corruzione è una priorità, come quella alle mafie – le parole del ministro degli Interni a Radio Anch’io su Radio 1- Ma bisogna stare attenti a garantire che fino al terzo grado di giudizio si è innocenti, processi sommari non sono da paese civile. Ma chi corrompe deve pagare”.
Ma Di Maio tiene il punto: “Il decreto anti corruzione toglie le mani dalla marmellata a tanta gente – dice il capo politico del M5s a Radio Radicale – e se vieni preso con le mani nella marmellata non vedi più lo Stato, se sei un politico o un dirigente pubblico”.