Scricchiolano le intese nel centrodestra, ed il “patto dell’arancino” va ufficialmente nel cestino: dopo l’esclusione siciliana subita dalla Lega, che non ha ottenuto dal neo-presidente Nello Musumeci alcuna poltrona nella sua giunta (è stato nominato Sandro Pappalardo di Fratelli d’Italia e non il leghista Tony Rizzotto), Matteo Salvini dalle colonne del Mattino di Napoli si rivolge direttamente al leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. “Se non si lancia un candidato ogni quarto d’ora, se non si fanno nomi a capocchia, se non si fanno tre promesse al giorno per avere qualche titolo, se facciamo una campagna elettorale seria possiamo conquistare la maggioranza”.
Il Carroccio non ha evidentemente gradito il nome del generale Leonardo Gallitelli come premier di coalizione proposto dai forzisti, che repentinamente poi hanno ingranato una rumorosa marcia indietro sulla questione. Per Salvini il dibattito sul candidato premier, “è surreale, lo invito a smettere. Il centrodestra –continua- ha il dovere di presentarsi agli italiani con un progetto chiaro, mettendo il programma nero su bianco. Occorre chiarezza soprattutto per non ricadere negli errori del passato, quando si vinceva ma poi si litigava e non si governava”. Proprio ieri intanto il Movimento Nazionale di Francesco Storace e dell’ex-Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dato il proprio endorsement alla candidatura di Salvini come presidente del consiglio.
Dibattito aperto fra Lega e FI anche sul ruolo italiano in Europa e nei confronti degli altri paesi: “L’Europa è una grande questione. Chi andrà a Bruxelles a trattare la revisione dei trattati? E con quali idee?”, “se Berlusconi pensa alla Merkel siamo completamente fuori strada”. Al centro delle parole di Matteo Salvini al quotidiano Il Mattino anche la crisi migratoria, perché “E’ bene chiarirsi”. “Sicuramente –spiega il leader del Carroccio- non sosterremo mai un’operazione come Mare Nostrum” e “mezzo milione di clandestini devono essere ripotati nei loro paesi nei prossimi 5 anni”.