Sono rimaste chiuse in ascensore per tre giorni senza cibo, acqua o mezzi per comunicare con l’esterno. È capitato a Roma, a due suore della congregazione francese delle Mariste. Suor Jeane Frances O’Carroll e Suor Catherine O’Brien sono le uniche a vivere nella sede romana delle Mariste, l’istituto religioso di Vita Consacrata in via Aurelia, così quando un black-out le ha sorprese mentre erano in ascensore nel pomeriggio di venerdì scorso nessun’altro era nell’edificio per aiutarle.
Si sono ritrovate completamente sole e impotenti, bloccate a metà tra due piani senza poter fare altro che pregare e sperare che qualcuno si accorgesse di loro. Non avevano portato il cellulare con loro e non hanno potuto combattere in alcun modo il caldo asfissiante di quell’ambiente stretto e chiuso. Solo lunedì mattina, quando nell’istituto è entrata una donna delle pulizie, le due suore sono state liberate. La donna ha dato l’allarme ai carabinieri, che hanno trovato le religiose, rispettivamente di cinquantotto e sessantotto anni, in stato di shock e forte disidratazione. Sono state condotte subito in ospedale e affidate alle cure dei dottori perché si riprendessero dopo la brutta avventura, durata quasi 72 ore.
Corinna Spirito