Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al decreto sugli Enti locali che contiene le nuove misure cosiddete “Salva Roma” e mette in sicurezza i conti della Capitale. Il decreto è tornato per la terza volta in Consiglio dei ministri questa mattina. Dopo la giornata di ieri, che ha visto l’ira di Ignazio Marino pronto anche a dimettersi, l’esecutivo di Renzi è intervenuto per arginare la gravissima situazione finanziaria in cui versa la capitale. Il Cdm è iniziato alle 11.35, con oltre un’ora di ritardo. Il decreto contiene anche l’ok all’addizionale dell’8 per mille della Tasi, che mira a creare una leva fiscale ai comuni per le detrazioni sulla prima casa. La Tasi è l’imposta che finanzia i servizi indivisibili come il trasporto pubblico locale, l’anagrafe e l’illuminazione delle strade. «La cifra rimane la stessa ma le modalità sono diverse: non c’è un trasferimento di soldi dal governo al comune di Roma, ma tra il Commissario e il Comune. I soldi anziché essere diluiti nel tempo vanno erogati. Ovviamente ci vuole poi un piano di rientro». Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio. La nuova tassa sui servizi indivisibili, “andrà modulata e regolata da parte dei sindaci come è giusto che sia per renderla più equa e flessibile”, ha aggiunto Delrio.
Renzi e i suoi ministri hanno poi nominato nove viceministri e 44 sottosegretari che completano la squadra di governo a 62 elementi.
Roberto Rotunno