Il mercato dell’editoria è in crisi, gli indici di lettura diminuiscono di anno in anno, e i caffè letterari ormai si riempiono quasi sempre solo all’ora di colazione. Eppure i grandi eventi letterari continuano a essere un vero successo. È il caso del Salone Internazionale del Libro di Torino 2015, arrivato alla 28esima edizione, registrando un +0,7% di presenze rispetto alla scorsa annata. Sono stati, infatti, oltre 300mila i visitatori di questa stagione piemontese, che hanno attraversato in lungo e in largo gli stand del festival. Ma di comprare non se ne parla. I grandi editori Rcs e Mondadori hanno, infatti, registrato vendite stabili rispetto al 2014, mentre Feltrinelli con il suo +15% si allontana definitivamente dalla volata del +50% dello scorso anno. Incrementi anche per Gems del +7%. Raddoppia invece Baldini&Castoldi, soprattutto grazie alla pubblicazione di classici come Giorgio Faletti (in libreria con “La Piuma”) e i 50 anni di Linus.
Tra i libri più venduti, insieme al libro postumo di Faletti, troviamo: “i nuovi mostri” del giornalista Stefano Benni, “La sposa giovane” del torinese Alessandro Baricco e “Le mani della madre” di Massimo Recalcati (tutti editi da Feltrinelli). Apprezzatissimi anche alcuni tra i grandi ospiti degli incontri. Alberto Angela, Gunter Wallraff, Alessandro Baricco e Roberto Saviano sono però state le vere superstar di questa stagione piemontese, con tanto di lunghe file di fan ad attenderli. Tutto esaurito anche per Marco Travaglio e Massimo Gramellini, tra i più pungenti editorialisti delle pagine italiane. E senza poi scordare il dialogo pubblico tra Ezio Mauro e il sociologo polacco Zygmunt Bauman, che ha richiamato una grande folla di curiosi.
Molto soddisfatto di questi numeri Dario Franceschini, il ministro dei Beni e delle Attività Culturali: “Il grande successo del 28° Salone Internazionale del Libro di Torino è un segnale incoraggiante per il mondo della cultura italiana. I tanti giovani che con entusiasmo hanno affollato gli stand del Lingotto, l’enorme successo del padiglione della Germania paese ospite di questa edizione, le code per assistere agli incontri con gli autori sono i tasselli di un’opera meritoria costruita negli anni con passione, energia e professionalità. Tutto questo fa di Torino uno dei principali snodi internazionali dell’incontro tra editoria e pubblico, un patrimonio nazionale da tutelare e valorizzare”.
Il Salone Internazionale del Libro di Torino tornerà nel 2016. Le date sono già state annunciate: da giovedì 12 a lunedì 16 maggio. E tra le anticipazioni svelate per il prossimo Salone anche il Paese-ospite d’onore, che stavolta sarà l’Arabia Saudita. Una scelta che ha sollevato non poche polemiche vista la scarsa presenza di democrazia e di libertà di parola. Uno Stato che non brilla certo per libertà di confronto culturale ma che, secondo molti, diventerebbe invece l’occasione giusta per scoprire le voci più significative di una realtà in fermento.
Il mercato del libro sta cambiando. A preoccupare è, innanzitutto, la fusione tra i colossi di carta Mondadori e Rizzoli che insieme sarebbero in grado di controllare il 40% dell’editoria. Storia che però si risolverà il 29 maggio con la scelta dell’Antitrust di dare o meno il via libera all’unione. Ma questa non è certo l’unica preoccupazione degli editori. A fronte di una grande partecipazione ai festival letterari, sono sempre meno gli italiani che comprano e leggono libri e giornali. Secondo l’indagine Nielsen per l’Associazione Italiana Editori (AIE), presentata il 15 maggio, il settore – relativamente ai soli canali trade (librerie, librerie online, grande distribuzione, escluso Amazon) – nei primi quattro mesi dell’anno ha registrato un calo di fatturato del -2,6% e del -4% di copie. Praticamente sono stati dimezzando i valori negativi dello stesso periodo del 2014. Questo significa, in valori assoluti, che si sono vendute in questa prima parte dell’anno circa 1 milione di copie in meno (1.039.000 per la precisione) per un minor fatturato di 8,4 milioni di euro.
Flavia Testorio