Il consiglio comunale di Milano ha detto “ni” al nuovo San Siro. Il progetto per il nuovo impianto – presentato da Milan e Inter – ha superato il primo esame di Palazzo Marino. Ma dall’aula presieduta dal sindaco Giuseppe Sala, oltre all’iniziale nulla osta, sono emerse 16 condizioni necessarie per l’avviamento dei lavori. Paletti che rischiano di rivoluzionare l’intero piano da 1,2 miliardi presentato a inizio luglio.
“Io sono contento del parere favorevole, ma quello che ne ricavo è che il progetto come è oggi non è accettabile”, ha dichiarato Sala. Il Comune di Milano – seguendo i pareri di Soprintendenza, Politecnico e Conferenza dei servizi – intende ridurre al minimo l’impatto ambientale della nuova costruzione con la riduzione delle cubature, oltre a spingere affinché lo stadio diventi un “volano per una rigenerazione urbana”.
“Il nuovo San Siro dovrà essere calato nella realtà di una cittadella dello sport – si legge nella nota del Comune – anche immaginando nuove e rinnovate funzioni come il calcio femminile, i settori giovanili, concerti, spettacoli culturali”. Sembra superata dunque l’ipotesi di abbattimento in funzione di una riconversione dell’impianto esistente. Altre condizioni espresse da Palazzo Marino sono il riconoscimento in capo al Comune della guida del progetto e la presentazione di forme di garanzia in caso di cambio di proprietà di Inter e Milan.
Per Sala adesso resta da trovare “un interesse comune” con le società. “Ascolteremo le indicazioni per cercare di capire se le modifiche del Comune abbiano la sostenibilità finanziaria per far andare avanti un progetto del genere”, ha detto l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonelli, mentre il presidente del Milan Paolo Scaroni ha fatto anche un passo in più: “C’è un piano B: costruire il nuovo stadio rossonerazzurro a San Giovanni”.