Non è una sorpresa che Tre Manifesti a Ebbing, Missouri abbia trionfato alla 24esima edizione degli Screen Actors Guild Awards, i premi del potente sindacato degli attori di Hollywood che sono stati assegnati la notte scorsa a Los Angeles. A due giorni dalle nomination agli Oscar del prossimo marzo, la strada per il lungometraggio di Martin McDonagh sembra adesso ancor più spianata. Già vincitore del “Premio Osella per la migliore sceneggiatura” durante la 74esima edizione della Mostra d’arte cinematografica di Venezia, il film si è di recente aggiudicato anche quattro Golden Globes (miglior film drammatico, migliore attrice in un film drammatico, miglior sceneggiatura e miglior attore non protagonista).
La protagonista Mildred Hayes – interpretata da Frances McDormand – non si dà pace per la scomparsa della figlia Angela, violentata e uccisa a Ebbing, nella profonda provincia del Missouri. L’idea di Mildred è quella di sollecitare la polizia locale tramite l’affitto di tre enormi spazi pubblicitari (“billboards”, da qui il titolo originale Three Billboards Outside Ebbing, Missouri) in cui denuncia l’inattività degli agenti. I tre manifesti, affissi in bella mostra alle porte del paese, provocheranno le più diverse reazioni riaprendo il caso e divenendo il pretesto per riflettere sull’esistenza di tutti gli abitanti. La sceneggiatura, che svela un insolito humor noir e la vivida recitazione degli interpreti, è stata la caratteristica più apprezzata del lungometraggio.
Tre le statuette conquistate ai Sag Awards: miglior cast, migliore attrice drammatica (Frances McDormand) e migliore attore non protagonista (Sam Rockwell). Il film, il terzo del regista britannico Martin McDonagh, è uscito nei cinema italiani lo scorso 11 gennaio. La tragedia, che tramite il filtro della commedia nera diviene occasione di riflessione sull’umanità, non è però l’unica a trionfare ai Sag. Anche Gary Oldman ha confermato di essere in netto vantaggio nella corsa all’Oscar, grazie alla sua interpretazione di Winston Churchill in L’ora più buia. L’attore si è infatti portato a casa la statuetta del migliore attore drammatico battendo fra gli altri anche Timothée Chalamet, candidato per il film di Luca Guadagnino Chiamami con il tuo nome. Nella categoria femminile, invece, Allison Janney è stata giudicata la migliore delle attrici non protagoniste per il suo ruolo di madre terribile in I, Tonya.