Le sigle dei movimenti schierati in difesa dei beni comuni sfileranno questo sabato per ribadire al governo Renzi la contrarietà a qualsiasi forma di privatizzazione che interessi beni di prima necessità, acqua in primis.
Al corteo, che partirà nel pomeriggio di sabato 17 maggio da Piazza della Repubblica diretto verso il Campidoglio, si aggregheranno anche i “collettivi per la casa” che hanno manifestato lunedì scorso in difesa del diritto ad abitare, proseguendo la loro protesta con un’“acampada” a Porta Pia. La protesta, per la quale si temevano schiere di “spaccavetrine” in grado di vandalizzare l’Urbe, non ha in realtà procurato danni, a parte il ferimento di un manifestante per l’esplosione di un petardo. Le stesse intenzioni pacifiche animano la protesta di sabato 17, per la quale rimane l’allerta del ministro degli Interni Alfano: «bisogna proteggere Roma: perché la capitale non può più essere lo sfogatoio di tutte le tensioni nazionali». Proprio su ordine del ministro, Prefettura e Questura hanno vietato il passaggio della sfilata davanti al ministero Economia e alla Cassa Depositi e Prestiti.
I movimenti proclamano, attraverso il loro manifesto, di rifiutare l’ideologia del “privato è obbligatorio e ineluttabile”, costruita attorno alle urgenze economiche e al debito pubblico. La posizione dei manifestanti è critica anche nei confronti del governo Renzi, colpevole di accelerare le politiche ultra-liberiste con il Job Acts e il decreto Poletti.
Raffaele Sardella