I legali di Donald Trump hanno consigliato al presidente americano di rifiutare un eventuale interrogatorio con Robert Muller, il procuratore speciale che indaga sul Russiagate, ovvero sulle interferenze di Mosca nelle presidenziali Usa e sulle possibili collusioni tra la campagna del miliardario e il Cremlino. Lo ha riportato il New York Times, citando alcune fonti vicine al dossier, secondo le quali il timore degli avvocati è che Trump possa contraddirsi o rilasciare dichiarazioni false, correndo così il rischio di essere incriminato.
La decisione del presidente, se parlare o meno con gli investigatori, definirà lo sviluppo delle indagini sul caso. Un rifiuto ad esporsi da parte sua potrebbe infatti spingere Muller ad inviare un mandato di comparizione al presidente, dando così vita ad una lunga battaglia legale, che dal tribunale arriverebbe probabilmente fino alla Corte Suprema.
Non trascurabili sarebbero anche le complicazioni politiche, perché il suo rifiuto potrebbe gettare parecchie ombre oscure sulla credibilità e sulla trasparenza del presidente. Inoltre, fonti interne al The Guardian hanno reso noto che, a causa di un mancato accordo, anche l’ex capo stratega della Casa Bianca Steve Bannon non si presenterà a testimoniare alla commissione intelligence della Camera, nell’ambito della stessa inchiesta.