Nuovi risvolti nel caso Russiagate. Il presidente degli Stati Uniti d’America, Donald Trump, avrebbe ordinato al suo ex avvocato, Michael Cohen, di mentire al congresso riguardo alle trattative per costruire la Trump Tower a Mosca. Lo avrebbe fatto quando Cohen, nel settembre 2017, fu chiamato a testimoniare sui rapporti tra il presidente e la Russia durante la campagna elettorale del 2016.
Le notizie arrivano dal procuratore speciale che indaga sul caso, Robert Muller, secondo quanto riporta il sito BuzzFeed. Che riferisce come avrebbe scoperto il tutto attraverso persone vicine a Trump e l’analisi di messaggi ed email scambiati tra i membri del comitato elettorale del presidente. Solo in un secondo momento Cohen avrebbe confermato la versione.
Inoltre Trump avrebbe anche appoggiato il piano di Cohen di recarsi in visita in Russia durante la campagna presidenziale per incontrare il presidente Vladimir Putin. “Fai che avvenga”, avrebbe detto il tycoon al suo legale.
Cohen sul suo profilo Twitter si è detto “pentito di aver prestato lealtà cieca a un uomo che non la meritava” ed ha accusato Trump di intimidazioni pesanti, al punto che starebbe riconsiderando la possibilità di testimoniare davanti al Congresso, come aveva annunciato la scorsa settimana. L’audizione è programmata per il 7 febbraio prossimo.
La paura di Cohen, come riportato da La Repubblica, è legata anche alle conseguenze per la sua famiglia. “C’è una paura vera, che ha portato Michael Cohen a ripensarci, non ha ancora preso una decisione finale”, ha detto Lanny Davis, un avvocato che sta facendo da consulente a Cohen.
Gravi dunque le accuse rivolte al tycoon, soprattutto quella che si riferisce alla volontà di ingannare volontariamente il Congresso e ostacolare un’indagine.