Il premier Giuseppe Conte riferirà al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir) sia sul caso Joseph Mifsud sia sulla presenza in Italia del segretario alla Giustizia americano William P. Barr. Secondo quanto riportato da DailyBeast, Conte sarà chiamato in merito alla vicenda che coinvolse l’accademico maltese Mifsud, che promise a George Papadopoulos – allora consigliere del candidato Donald Trump – di poter fornire materiale russo contro Hillary Clinton, candidata alla Casa Bianca.
Il presidente del Consiglio italiano sarà chiamato anche a rispondere in merito alle anomalie di comportamento da parte dei vertici dei nostri servizi segreti: in base ad alcune fonti di Palazzo Chigi non ci sarebbe preoccupazione da parte di Conte, per il quale non risulterebbe alcuna anomalia di comportamento da parte dei vertici dei nostri servizi. Fonti degli 007 assicurano che non c’è alcuna registrazione di Mifsud che le autorità italiane abbiano fatto sentire agli inviati di Trump, ribadendo che il professore al centro del Russiagate non avrebbe mai chiesto protezione all’Italia.
Al centro della discussione c’è infine anche la posizione del ministro della Giustizia americano, William Barr, che avrebbe chiesto all’Italia di aiutare l’amministrazione Trump in merito al Russiagate, con un particolare riferimento all’operato tra Fbi e Cia nelle elezioni presidenziali del 2016.
Il 27 settembre a Roma il ministro della Giustizia Barr, insieme al procuratore John Durham, ha incontrato i vertici dei servizi segreti italiani. Non sarebbe stato fatto ascoltare nessun nastro di Joseph Mifsud, in quanto si sarebbe trattato di un incontro di cortesia tra le parti. Secondo alcune fonti degli apparati di sicurezza l’incontro sarebbe stato organizzato dall’ex direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza Gennaro Vecchione.