La tensione al confine tra Ucraina e Russia continua a crescere. Secondo quanto riportato da New York Times e Washington Post il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin, quello di Stato Antony Blinken e la direttrice nazionale dell’intelligence Avril Haines hanno stimato che Mosca abbia dispiegato il 70% delle forze di cui avrebbe bisogno per invadere l’intera Ucraina. Putin infatti ha schierato a ridosso dell’ex repubblica sovietica 83 battaglioni con oltre 110.000 soldati, rispetto ai 110 battaglioni e 150.000 uomini che ritiene necessari a conquistare il Paese. É stato anche rinforzato il fronte marittimo: 11 navi anfibie da assalto e diversi sottomarini sono stati inviati nel Mar Nero. I russi potrebbero condurre un’operazione a tenaglia attaccando da tre fronti, ossia dalle loro basi vicine alla frontiera, dal sud dalla Crimea e dal mare e dalla alleata Bielorussia dove attualmente sono presenti 30.000 militari russi.
La situazione potenzialmente esplosiva preoccupa non poco la vicina Europa. Il presidente francese Emmanuel Macron a questo proposito nel pomeriggio di oggi incontrerà il leader russo Vladimir Putin, per quello che gli esperti chiamano “un dialogo esigente e strutturato”. L’obiettivo di Macron, che de facto in questa trattativa si fa rappresentante di tutta l’Unione Europea, è quello di far sedere al tavolo Ucraina, Russia, Francia e Germania, per cercare una de-escalation del conflitto che si sta fomentando in questi giorni.
Sull’altro lato si muove la Germania. Oggi infatti il cancelliere Olaf Scholz sarà in visita a Washington. Respingendo le accuse degli scorsi giorni riguardanti i dubbi del post-Merkel sul fatto che i tedeschi fossero un alleato inaffidabile all’interno della Nato, Scholz, in un’intervista al Washington Post, afferma che la risposta alla Russia in caso di invasione sarà “unita e risoluta” e che Mosca “pagherà un prezzo molto alto”.
Se i paesi europei fanno affidamento per la propria difesa agli Stati Uniti, la maggior parte dipende energeticamente dalla Russia. Per questo Scholz ha annunciato che “ogni opzione” sul nuovo gasdotto Nord Stream 2 e sull’approvvigionamento energetico “è sul tavolo” in caso di attacco in Ucraina, ribadendo la posizione ancora fortemente filo-atlantica della Germania. L’Italia intanto rimane a guardare. Salvini stamattina ha lasciato trapelare quanto secondo il suo partito “avere buoni rapporti con la Russia sia fondamentale”.