Alexei Navalny è stato condannato a 15 giorni di carcere dopo l’arresto alla manifestazione anti-corruzione di ieri a Mosca. La pena è stata inflitta dal tribunale Tverskoi della capitale per l’accusa di non aver obbedito agli ordini della polizia. Il blogger si è detto innocente: “Tutto ciò che è scritto nel dispositivo della sentenza non è vero”, ha affermato, sottolineando che “l’errore principale è che sulla via Tverskaya c’erano solo quattromila persone”.
L’arresto di Navalny e di più di altre mille persone in diverse parti del paese, aveva provocato durissime reazioni internazionali. Gli Stati Uniti, tramite una nota diffusa dal portavoce del dipartimento di stato Mark Toner, “hanno condannato fermamente gli arresti di centinaia di manifestanti pacifici in Russia, chiedendo al governo russo di rimetterli subito in libertà. Fermare manifestanti pacifici – prosegue la nota – osservatori dei diritti dell’uomo e giornalisti, è un affronto ai valori democratici fondamentali”. Washington si è detta preoccupata per l’arresto di Navalny ad un anno dalle elezioni presidenziali russe, alle quali il blogger ha detto di voler partecipare. “I russi meritano di avere un governo che sostiene la libertà di pensiero, uguale trattamento di tutti i cittadini davanti alla legge e la possibilità di esercitare i propri diritti senza temere rappresaglie” ha concluso il portavoce del dipartimento di Stato, il cui segretario Rex Tillerson volerà presto a Mosca, per preparare un eventuale incontro tra Trump e Putin.
Anche l’Unione Europea si è espressa sulla vicenda attraverso una dichiarazione della portavoce di Federica Mogherini, alto rappresentante per la politica estera europea. “Chiediamo alle autorità russe di rispettare pienamente gli impegni internazionali presi, compresi quelli nel Consiglio d’Europa e nella Osce, e rilasciare senza indugio i dimostranti pacifici che sono stati imprigionati”. Alexei Navalny era stato fermato durante una protesta contro la corruzione e caricato su un pulmino poi assaltato dalla folla al grido di “fascisti, liberatelo”. Prima di apparire in aula, stamani, Navalny ha twittato “Verrà il giorno in cui noi giudicheremo loro, ma quel giorno lo faremo in maniera onesta”.