Divieto di bere acqua fino a dicembre per gli abitanti di Roma Nord, le zone interessate sono: Malborghetto, Brandosa, Casaccia, Casal di Galera, Monte Oliviero, Piansaccoccia e Camuccini. L’acqua dei rubinetti contiene sostanze chimiche nocive. Preoccupati i cinquemila residenti dei quartieri interessati, che per una settimana hanno aperto i rubinetti senza che nessuno li avvertisse della presenza di sostanze pericolose nell’acqua, infatti, l’ordinanza del sindaco Marino è del 21 febbraio, il protocollo è arrivato il 27 ed è stato messo in evidenza nel pomeriggio di sabato 1 marzo.
Zone interessate. L’ordinanza riguarda acquedotti dell’agenzia regionale ARSIAL, i quali saranno oggetto di trasferimento alla stessa Roma Capitale e, in seguito, in gestione ad ACEA, società che si occupa di acqua, energia e ambiente.
Le misure. Il Campidoglio ha messo a disposizione autobotti per il rifornimento, per far fronte all’emergenza che ha colpito alcuni quartieri di Roma Nord. Il divieto che impone la chiusura dei rubinetti interessa l’uso alimentare e l’utilizzo per l’igiene personale, ma il Comune è al lavoro per consentire ai residenti dei quartieri di cucinare e lavarsi, introducendo del cloro nelle condutture idriche.
La polemica. Secondo l’opposizione il sindaco Marino avrebbe sottovalutato l’emergenza, colpevole di aver divulgato la notizia dopo una settimana dalla notifica. “Il Comune ha l’acqua in bocca”, ironizzano i capigruppo di Forza Italia, Luca Gramazio e Giovanni Quarzo, polemizzando per i ritardi della divulgazione della notizia e riferendo dell’assalto domenicale ai supermercati dei residenti, a caccia di casse di minerale. E il segretario de La Destra, Francesco Storace, attacca Marino e chiede l’intervento dell’Arpa Lazio, l’agenzia regionale per la protezione ambientale. Secondo Legambiente è “assurdo e gravissimo che migliaia di romani rimangano senza acqua potabile fino al prossimo dicembre”, ed è soprattutto “vergognoso che si sia giunti a questo intollerabile stato di emergenza” proprio perché “la questione è nota da anni”.
Alberto Gentile