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HomePolitica Rosato: serve coalizione ampia ma Renzi è il nome del Pd per Palazzo Chigi

Rosato: "Coalizione ampia
ma Renzi è ancora il nome
del Pd per Palazzo Chigi"

Il deputato dem non esclude però

una strategia "a più punte"

di Davide Di Bello07 Novembre 2017
07 Novembre 2017

Ettore Rosato prima del viaggio del treno del Pd "Destinazione Italia" alla stazione Tiburtina di Roma, 17 ottobre 2017. ANSA/UFFICIO STAMPA PARTITO DEMOCRATICO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++

Il risultato del voto siciliano, seppur in qualche modo ampiamente previsto, investe il Pd di Matteo Renzi, che ora inizia a guardarsi attorno. Sono sempre di più, infatti, gli spifferi che si rincorrono all’interno delle correnti dem in merito alla leadership del segretario e al nome del candidato premier da presentare alle prossime politiche di marzo. Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera che si rifà all’area capeggiata da Franceschini, ha parlato a Radio Anch’io di un ruolo di Renzi non in discussione, ma anche della necessità di una coalizione ampia e senza leader.

 “Il fatto che tutti lo identifichino come l’avversario dimostra che lui è in campo. Io penso che abbiamo bisogno dell’alleanza più larga possibile, dopodiché non c’è un leader della coalizione: ogni partito farà la sua corsa, si vedrà dopo le elezioni chi ha preso più voti – dice il primo firmatario della legge elettorale – Abbiamo Paolo Gentiloni che è ora a Palazzo Chigi ed è un nome spendibile, come altri. Renzi ha chiaramente detto a Napoli di lavorare per portare il Pd a Palazzo Chigi, non Matteo Renzi”, aggiunge.

Lo stesso segretario si sta convincendo della possibilità di arrivare alle elezioni senza un candidato premier e di giocare a più punte, come sta facendo il centrodestra. Nel frattempo lavora a una tregua con Orlando e Franceschini. Il ministro dei Beni culturali, intervistato dal Corriere della Sera, ha gettato acqua sul fuoco riguardo a un eventuale resa dei conti all’interno del Pd che non ci sarà e ha rilanciato un appello alla ragione per un centrosinistra unito e competitivo. “Franceschini e gli altri hanno ribadito che non è in discussione il suo ruolo”, chiosa Rosato, che corregge il tiro e arrivato a Montecitorio non lascia spazio a dubbi: “Nel nostro partito ci sono più personalità capaci di assumersi grandi responsabilità, Gentiloni è una di queste, ma il candidato del Pd resta Renzi, legittimato dalle primarie”.

Chi non lo considera più un suo competitor dopo la pesante sconfitta in Sicilia è Luigi Di Maio, che ha annullato il duello tv con il segretario dem in programma questa sera, ma per il capogruppo Pd quello siciliano è un voto che non fa scuola. “Siamo per costruire una squadra ampia con un programma condiviso. Per questo resta un invito aperto, sincero e pressante a tutta la sinistra a lavorare insieme per non lasciare il paese in balia di Salvini e Grillo”.

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