Roma è oggi il centro della contrattazione sul tema dei migranti. I ministri dell’interno di Italia, Germania, Francia, Austria, Svizzera e Malta incontreranno i loro corrispettivi di Algeria, Tunisa e Libia. Presente anche il premier libico Al Serraj, la cui partecipazione è rimasta incerta fino all’ultimo momento a causa degli scontri degli ultimi giorni a Tripoli tra le milizie fedeli a Ghwell e quelle del governo di accordo nazionale, sostenuto dall’Onu. Ci sarà anche Dimitris Avramopoulos, il Commissario europeo all’immigrazione. Lo scopo della riunione di oggi è la creazione di un gruppo di contatto nel Mediterraneo per controllare i flussi migratori. Prenderà la parola anche il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, accompagnato dal responsabile del Viminale Marco Minniti, che presiederà la riunione.
Le necessità del governo libico. Il governo di Serraj ha già fornito all’Italia una serie di richieste necessarie per attuare l’accordo del 2 febbraio, appoggiato anche dall’Unione Europea, che ha già stanziato 200 milioni di euro a fronte degli 800 previsti da Tripoli. La spesa include quattro elicotteri che guidino le operazioni contro le organizzazioni dei trafficanti di uomini, dieci motovedette che impediscano i viaggi della speranza e dieci navi per ricercare e soccorrere i dispersi. A questo si aggiungono ambulanze, jeep, gommoni, automobili, bombole per l’ossigeno, binocoli, mute da sub e telefoni satellitari. Previsto anche un addestramento dei poliziotti e della guardia costiera locali da parte delle forze dell’ordine italiane. La base operativa dovrà essere identica a quelle dell’Unione europea per controllare costantemente il tratto di mare tra Europa e Libia. Tripoli dovrà, quindi, cooperare ed effettuare i recuperi dei naufraghi, esattamente come ha fatto l’Italia fino ad oggi. Un problema riguarda, però, la fornitura dei sistemi radar, per le quali serve il via libera delle Nazioni Unite. Ciò potrebbe avvenire in tempi lunghi, poiché si tratta di strumentazioni sotto embargo.
L’aumento dei flussi migratori. Un negoziato per la creazione di campi di accoglienza per i profughi in territorio africano è stato già avviato. L’obiettivo è alleggerire la pressione sulla Libia: i primi mesi del 2017 hanno visto una crescita degli arrivi del 36% rispetto al 2016. Intanto ad Augusta stanno già arrivando altri 1500 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera.